"Migranti respinti, azioni illegali dirette dalla Ue": le ong tornano alla carica

L'accusa dell'Ong lanciata su Twitter: "Europa e gli Stati costieri stanno cercando di impedire alle persone di mettersi in salvo"

"Migranti respinti, azioni illegali dirette dalla Ue": le ong tornano alla carica

In questo momento di gravissima crisi geopolitica si aggiungono le accuse delle organizzazioni Ong, ancora schierate nel mar Mediterraneo per recuperare migranti partiti alla volta dell'Europa.

Sono stati ben due gli attacchi su Twitter della Sea Watch, organizzazione non governativa umanitaria tedesca. Sulle proprie pagine social, infatti, la Ong parla di una quarantina di migranti rintracciati nelle acque maltesi e quindi ricondotte indietro dalle motovedette libiche. Cos'è che denuncia la Sea Watch? Il fatto che, come dichiarato nel post, i libici starebbero agendo sotto il coordinamento delle autorità europee.

La Ong tedesca non usa mezzi termini, parlando addirittura di "azioni illegali". "Circa 40 persone, avvistate in zona Sar maltese dal nostro equipaggio aereo, sono state intercettate e respinte in Libia dalla motovedetta 656 della cd. guardia costiera libica" si legge in un tweet di due giorni fa. E ancora:"Un altro, ennesimo, respingimento illegale. Continua la politica criminale dell’Unione Europea".

Oggi Sea Watch spiega che l'episodio denunciato si è verificato sabato scorso, quando il barchino con circa 50 migranti è stato raggiunto in acque maltesi dalla guardia costiera libica e ricondotto in Libia."Azioni illegali nel Mediterraneo coordinate e dirette dall'Europa" attacca l'Ong, come riportato da AknKronos. Ad assistere a tutta la scena sarebbe stato l'equipaggio di Seabird, il velivolo di ricognizione dell'organizzazione non governativa.

"In base alla nostra esperienza sappiamo che la cosiddetta guardia costiera libica entra nella zona Sar maltese dietro richiesta diretta e autorizzazione da parte del Centro di coordinamento del soccorso a Malta" prosegue Sea Watch. "Dunque, le autorità maltesi ed europee hanno coordinato il respingimento". Un aereo di Frontex, secondo l'Ong, avrebbe fornito informazioni circa il barchino in difficoltà.

"L'Europa e gli Stati costieri stanno cercando di impedire alle persone di mettersi in salvo e attraverso gli aerei e i loro centri di coordinamento si coordinano con la Guardia costiera libica per riportare questa gente in un paese dilaniato dalla guerra" è quindi l'accusa della Ong.

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