"Sei killer nazisti contro di me". Il conduttore russo accusa Kiev

Il putiniano Solovyov racconta alla tv italiana il presunto attentato contro di lui sventato dai servizi di Mosca. "Mi seguivano, sapevano dove abito. Erano nazisti". Poi le accuse all'Ucraina

"Sei killer nazisti contro di me". Il conduttore russo accusa Kiev

"Un gruppo di persone mi seguiva. Sapevano dove abito". Da incusore televisivo pro-Putin a presunta vittima. Vladimir Solovyov ha raccontato così la propria verità. La stessa propugnata dallo Zar in persona. Del resto era stato proprio il presidente russo a denunciare nei giorni scorsi un tentativo di omicidio ai danni del popolare conduttore televisivo, protagonista di infuocate trasmissioni schierate sulla linea del Cremlino. Le accuse, manco a dirlo, erano piovute su Kiev. Pur a fronte di prove alquanto discutibili, ora è stato lo stesso giornalista moscovita a dare testimonianza di quanto gli sarebbe accaduto.

La versione di Solovyov è stata esposta dal medesimo conduttore sulla tv italiana. Ieri sera, intervenendo a Dritto e Rovescio su Rete4, l'influente anchorman russo ha ricostruito il presunto attentato nei suoi confronti sventato dai servizi segreti di Mosca. "Sono stato avvertito qualche settimana fa che contro di me era attiva un'organizzazione, un gruppo di persone mi seguivano, che sapevano dove abitavo e dove lavoravo", ha raccontato il volto dell'emittente Russia1. "Erano dei professionisti. Sei persone sono state fermate, persone che avevano già esperienze in crimini pesanti come l'omicidio", ha proseguito Solovyov, fornendo poi un dettaglio che secondo la versione russa ricondurrebbe i presunti killer all'Ucraina.

"Sono nazisti, hanno una biografia molto nota e hanno detto di aver ricevuto questo ordine dal servizio di sicurezza ucraino", ha denunciato l'achorman, che poi ha puntato direttamente il dito contro il presidente Zelensky. "Più volte ha minacciato i giornalisti russi e me in particolare. In una sua conferenza stampa aveva parlato apertamente di me, quindi da allora non sono più tranquillo", ha accusato Solovyov, il quale analogamente non aveva risparmiato ferocissime critiche al capo di Stato ucraino nelle sue trasmissioni. In una di esse, addirittura, alcuni ospiti avevano evocato lo spettro della bomba atomica contro i sostenitori di Kiev, senza che il conduttore battesse ciglio.

Incalzato proprio sul tema delle minacce nucleari, ieri sera su Rete4 il giornalista pro-Putin ha affermato: "Dal nostro progetto di sicurezza non abbiamo nei piani l'utilizzo di armi nucleari.

È previsto l'uso di armi nucleari strategiche, che non hanno come scopo in ogni caso l'Ucraina, non è questo il nostro piano. Se saremo colpiti saremo costretti a rispondere". Parole che, unite agli avvertimenti dello stesso tenore lanciati da Putin, alzano ancora una volta la soglia del rischio.

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