I finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, nell'ambito di una specifica intensificazione dei servizi finalizzati al contrasto dei traffici illeciti in Capitanata, hanno individuato e sequestrato un opificio clandestino per la produzione e l'imbottigliamento di distillati di contrabbando. Sul luogo sono stati rinvenuti circa 650 litri di prodotto alcolico e vari macchinari artigianali (alambicchi per distillati, recipienti in rame, etilometri) non preventivamente denunciati. Nel corso dell'intervento è stato inoltre accertato un consumo in frode di quasi 1000 litri di prodotto alcolico interamente sottratto all'assolvimento degli obblighi in materia di accisa sull'alcool etilico. La scoperta, effettuata dai militari della Guardia di Finanza di Vieste in un'area in località San Salvatore a ridosso della boscaglia, trae spunto da un'attenta e dettagliata attività investigativa. La stessa, infatti, si è concentrata su un soggetto di nazionalità bulgara che aveva acquistato un cospicuo quantitativo di bottiglie, generalmente utilizzate per il confezionamento di liquori e distillati.
All'esito di numerosi servizi di osservazione, pedinamenti e sopralluoghi, le Fiamme Gialle di Vieste sono riuscite ad individuare lo stabile dove venivano stoccate le forniture di bottiglie. Contestualmente è stato appurato che, all'interno dello stesso, era in attività un opificio artigianale destinato alla produzione illecita (e successiva commercializzazione) di prodotti superalcolici, nello specifico grappe. Nell'opificio sequestrato, peraltro mantenuto in violazione delle più elementari norme igienico-sanitarie, i distillati erano imbottigliati senza etichettatura. Venivano poi custoditi in piccole botti di legno e immessi illegalmente sul mercato. Il responsabile della produzione e della commercializzazione è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per fabbricazione clandestina di alcole e di bevande alcoliche, nonché per sottrazione al pagamento dell'accisa sulle stesse.
L'attività di contrasto dei finanzieri è finalizzata a tutelare non solo gli operatori del settore, ma anche i potenziali consumatori. Questi ultimi, ignari della sua illecita provenienza, non ricevono alcuna informazione sui reali pericoli per la salute. E purtroppo non è questo il primo caso in Puglia. A giugno sono finiti agli arresti domiciliari quattro uomini nel leccese per commercio internazionale di bevande alcoliche. La maxi operazione denominata "Sine finibus" ha visto coinvolti altri altri 60 indagati facenti parte di una vera e propria associazione a delinquere avente come scopo l'evasione delle accise. Circa 80 milioni di euro, questo il danno all'erario stimato. I vertici del clan si trovavano in Gran Bretagna.
Gli alcolici, in particolar modo vodka e whisky, venivano venduti sulla carta nel Regno Unito utilizzando falsi documenti o venivano esportati da un imprenditore (ignaro del gruppo criminale) in Russia, Macedonia ed Emirati Arabi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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