Alcuni giorni fa, la procura di Torino ha formalmente disposto il sequestro del canale Telegram Basta dittatura, dove si concentrano molti dei no vax che organizzano le manifestazioni di piazza. Da qui sono partiti gli appelli al blocco ferroviario, poi fallito, dello scorso 1 settembre e molte altre iniziative che, con esiti lontani dalle aspettative, si sono svolti nel Paese negli ultimi giorni. È anche in questa chat che sono stati diffusi numeri di telefono e indirizzi di giornalisti e virologi che si sono espressi in favore della campagna vaccinale. Eppure, nonostante l'intervento della Procura, il gruppo è ancora operativo e continua a incrementare il suo seguito, superando i 43mila iscritti.
Non è nemmeno l'unico gruppo di questo tipo che si trova online. La procura di Milano sta indagando su un'altra chat simile, sempre su Telegram. Azioni che non sembrano però preoccupare gli amministratori, che nel gruppo Basta dittatura commentano: "E anche oggi rimaniamo ancora in vigile attesa della chiusura del canale. Questo sequestro non funzionicchia molto bene. Ci stiamo già un po' annoiando". E poi: "Sequestri che valgono meno della carta igienica". Oppure ancora: "Ci hanno arrestati tutti. Adesso scriviamo dal carcere".
Provocazioni strafottenti coperte dall'apparente sicurezza dell'anonimato, che non fanno altro che fomentare gli iscritti, che se sul web sembrano essere tanti e minacciosi, nelle piazze si presentano in gruppi sparuti di pochi individui. E infatti, a commento di questi inni di protesta e di provocazione alle istituzioni, si leggono commenti dello stesso tenore: "Torino è tradizionalmente proletaria, spero che la procura della Repubblica di Torino non prenda le parti dei padroni o dei plutocrati, che dir si voglia, a seconda dell'estrazione culturale individuale, e non si trasformi in braccio armato di chi dopo aver occupato i vertici istituzionali, vuol soffocare il popolo!".
Qualcuno, poi, fa notare: "Non chiudono i gruppi degli afghani terroristi, chiudono uno dove vengono organizzate delle manifestazioni?". Intanto, questa mattina la polizia ha fatto un blitz in 6 città del Paese, che ha portato sotto indagine 8 persone per istigazione a delinquere aggravata, iscritte a un gruppo Telegram diverso da Basta dittatura, e nel corso della mattinata ci sono state anche le perquisizioni. "Noi quando andiamo a Roma i primi che dobbiamo colpire sono i giornalisti.
Sono da fare fuori", scrivevano nella chat inneggiando all'utilizzo delle molotov contro i furgoni delle tv ma anche contro i palazzi del potere e le forze dell'ordine. Il capo del pool antiterrorismo, al temine del blitz, ha dichiarato che le azioni violente erano "tese a mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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