Severino Antinori: "Macché ovuli rubati: fui costretto a fare sesso"

Il ginecologo milanese accusato di aver rubato ovuli anche a un'infermiera si difende: "Fu lei a insistere per un rapporto sessuale"

Severino Antinori: "Macché ovuli rubati: fui costretto a fare sesso"

"Lei mi ha costretto a fare sesso". Davanti ai giudici che lo processano, Severino Antinori racconta la sua verità sul caso dei presunti ovuli "rubati" nella Clinica Matris di Milano a Hanae Messouak, 24enne infermiera spagnola di origini marocchine.

I due si sarebbero conosciuti durante il periodo natalizio nel 2015 a Siviglia in discoteca. "Si è avvicinata una ragazza brasiliana che parlava spagnolo e poi si è avvicinata lei", racconta il ginecologo, "Aveva molta attrazione per me. Io all’inizio rifiutai, ma lei insisteva e dopo un po’ di ore mi sono sentito costretto e abbiamo consumato un rapporto sessuale".

E questo nonostante non si fosse nemmeno presentato. Solo tre giorni, infatti, la ragazza gli avrebbe chiesto se era lui "il professor Antinori". Pochi giorni dopo la ragazza si sarebbe presentata a Milano "Aveva espresso la volontà di fare la donazione di ovuli io le ho detto che se proprio voleva doveva fare tutto l'iter per la donazione con il mio staff", ha aggiunto Antinori che l'ha definita "assolutamente intrusiva" e insisteva per donare gli ovuli.

Un giorno si sarebbe presentata nella stanza dell'hotel Mariott dove si trovava "con una signora che all'epoca era la mia compagna". Il medico ha detto di averla cacciata, ma "il giorno dopo mi sono accorto che dalla cassetta di sicurezza era sparito il mio Rolex Submariner. Ho chiamato la polizia scientifica ma non c'erano prove. Per me è stata lei perché era molto attratta dai Rolex". La 24enne avrebbe anche fatto sparire 700 euro dal suo studio romano: "Lei ha fatto l'ecografia di controllo e dopo quei 700 euro non c'erano più", ha detto Antinori, "Era come una sanguisuga, si è attaccata e mi ha tampinato.

Io mi sono fatto abbindolare da tutta la sceneggiata che ha fatto dicendomi che suo papà era morto e la mamma stava male. Io sono molto sensibile a questa cosa e ho sbagliato. Si è messa a piangere e mi ha detto che sua mamma stava morendo in Marocco e di darle qualcosa. Allora le ho dato duemila euro".

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