Sigaretta elettronica, sospesa la maxi-imposta

Emanata la sospensiva per il provvedimento che fissava al 58.5% la tassazione sul fumo elettronico

Sigaretta elettronica, sospesa la maxi-imposta

Il Tar del Lazio ha sospeso, almeno provvisoriamente, il decreto che istituiva un'imposta del 58,5% sulle sigarette elettroniche e sui prodotti correlati. A comunicarlo è l'Anafe-Confindustria (Associazione Nazionale Fumo Elettronico), le cui aziende avevano presentato ricorso contro il provvedimento.

Il presidente Massimiliano Mancini ha commentato con soddisfazione: "questa prima valutazione espressa dal Tar del Lazio da finalmente ragione alle nostre istanze, riconoscendo di fatto l'assurdità dell'imposizione fiscale e del regime di autorizzazione per le sigarette elettroniche che dal 1 gennaio scorso aveva bloccato il mercato. Ci auguriamo che questo primo passo sia l'inizio di un nuovo percorso che possa consolidare il dialogo con le istituzioni." Le aziende aderenti ad Anafe-Confindustria avevano avviato nelle scorse settimane la messa in mobilità di oltre 900 impiegati del settore, denunciando il pericolo che correvano gli oltre 5000 lavoratori di tutto il comparto e il rischio chiusura dei 3500 esercizi commerciali di tutta Italia.

Quando a dicembre era stata resa nota la nuova, altissima, tassazione, deputati di Sel, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Partito democratico avevano presentato alla Camera un

emendamento che denunciava il provvedimento come "illogico, repressivo e depressivo nei confronti di un settore nato da poco". Ora la decisione del Tribunale amministativo regionale ha dato una risposta alle proteste.

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