"Mi hanno stuprata tutti". La notte choc a casa di Ciro Grillo

Il racconto della giovane coinvolta: "Costretta a bere vodka, sbattuta nel box doccia e violentata a turno". Il timore di un amico di Ciro Grillo in chat: "Ho paura che quella ci ha denunciato"

"Mi hanno stuprata tutti". La notte choc a casa di Ciro Grillo

"Mi hanno violentata. Tutti... Roberta... Tutti". Sarebbe stata questa la risposta di Silvia all'amica Roberta che, accarezzandole i capelli, le aveva chiesto: "Silvia, perché piangi?". Alle ore 14.45 di mercoledì 17 luglio 2019 c'è il risveglio di Roberta, ancora intontita nel soggiorno della villetta a Cala di Volpe. Si mette subito in piedi e inizia a cercare Silvia, trovata poi in una stanzetta senza porta di fronte al bagno. Ci vogliono alcune ore per ricordare i dettagli e ricostruire quanto accaduto in compagnia di Ciro Grillo e i suoi tre compagni. La domanda che ci si pone è ancora la stessa: si è trattato di un vero e poprio stupro oppure quel rapporto era consenziente, come urlato da Beppe Grillo su Facebook? Al momento per capire quanto accaduto bisogna basarsi sul fascicolo delle indagini, sviluppate in una ricostruzione dopo aver sentito decine di testimoni e aver intercettato i telefonini. Sono inoltre stati recuperati i messaggi e analizzati con grande scrupolo i video a disposizione per mettere insieme i frammenti di quella notte.

Le due giovani conoscono i quattro (Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Ciro Grillo) in occasione di una serata alla discoteca Billionaire. Balli, bevute e chiacchiere: la serata scivola via molto velocemente. Alle 5 del mattino la comitiva decide di uscire e le ragazze vengono invitate nella villa. Si fanno le 5.30 e inizia a far freddo: Corsiglia avrebbe accompagnato Silvia a prendere delle coperte nella camera matrimoniale e qui, stando all'accusa, l'avrebbe afferrata "sbattendola sul letto, mettendosi sopra, baciandola sulla bocca e provando un approccio sessuale". Per lui è una normale dinamica di corteggiamento. Dopo le 6 Roberta saluta tutti i presenti e va a sdraiarsi sul divano del soggiorno, addormentandosi velocemente. Silvia rimane con i quattro ragazzi ed è proprio in quel momento che tutto sarebbe degenerato.

"Costretta a bere e sbattuta nel box"

Corsiglia avrebbe accompagnato Silvia nella camera singola, dove lei poi si è sdraiata sotto le lenzuola. Ma il ragazzo non se ne sarebbe andato nonostante le richieste continue da parte della giovane. Tra commenti e risate in sottofondo dei suoi amici, Corsiglia si sarebbe avvicinato per un rapporto completo. Silvia riesce a divincolarsi e ad andare in bagno. Ma anche qui sarebbe stata raggiunta da Corsiglia che, come riporta La Stampa, l'avrebbe spinta "di spalle nel box doccia per un altro rapporto contro volontà". Silvia non ce la fa, crolla e scoppia a piangere. Prova a svegliare Roberta, che però in dormiveglia risponde di lasciarla tranquilla.

Alle 9 continua a versare lacrime. "Lo sapete benissimo, Francesco mi ha fatto male e voi non siete intervenuti", risponde ai ragazzi che le chiedono come mai stesse piangendo. La situazione si fa incandescente: "Grillo, Lauria e Capitta l'avrebbero costretta a bere della vodka, tenendola per i capelli". La giovane afferma di avere la mente offuscata, ma ricorda quando Lauria l'avrebbe invitata "a dormire in camera matrimoniale". "Gli altri la raggiugono, le vanno addosso sul letto ubriachi, la violentano a turno e insieme fino a quando perde conoscenza". Verso le 14.45 Roberta si sveglia e trova l'amica paralizzata dalla paura. Una situazione surreale: "C'era del mutismo da parte di tutti".

Gli sms nella chat

Silvia prende i vestiti e si copre. Due ragazzi accompagnano le due giovani ad Arzachena dove prenderanno un taxi alle 15 per rientrare al bed&breakfast. La testimonianza di Daniele, il titolare, è chiara: "Quel pomeriggio le ragazze non erano più le stesse. Poi sono rimaste, credo ancora una settimana ma non erano più le stesse. Erano educate, carine, una sembrava una 'timorata di Dio' tanto era riservata ma da quel pomeriggio erano distaccate, silenti. Silvia ci ha chiesto una bici in prestito per andare a Palau". Per andare in farmacia a comprare la pillola del giorno dopo.

Poche ore dopo va alla lezione fissata di kite surfing a Porto Pollo, ma anche l'istruttore mette a verbale di aver trovato la ragazza chiusa, scostante, percependo che fosse accaduto qualcosa di brutto: "Ricordo che era molto turbata". Venerdì arrivano i genitori. Silvia inizialmente si vergogna, ma poi scoppia di nuovo a piangere e racconta: "Mamma, mi hanno violentato".

Gli sms scambiati nel frattempo tra i quattro amici finiscono nell'inchiesta. "Ho paura che quella ci ha denunciato", avrebbe scritto Capitta. E poi uno di loro avrebbe inviato un altro messaggio: "3 vs 1". Come se si stesse parlando di un duello in un videogioco.

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