Silvia Romano ora è un’islamica. Il suo percorso di conversione, come lei stessa ha raccontato, non è avvenuto sotto costrizione. A metà della sua prigionia ha chiesto un Corano e da lì avrebbe iniziato un percorso di fede che l’ha portata a credere in Allah e nel suo profeta, Maometto. Ma dalle pieghe del suo racconto emerge anche un altro aspetto. Dopo la conversione, la Romano avrebbe anche cambiato nome. Non è più Silvia, adesso si chiama “Aisha”. Sarebbe questo il nome islamico che la ragazza ha scelto durante la sua prigionia e che ha rivendicato una volta tornata a casa, nel suo Paese. Ma perché ha scelto proprio il nome Aisha? Cosa significa nell’islam? Il nome è un omaggio ad Aisha bint Abi Bakr, figlia di Abu Bakr, primo califfo dell’islam. Ma Aisha è stata anche la più importante delle spose di Maometto. Secondo quanto riportato dal testo islamico, Maometto sposò Aisha per superare il lutto della amata moglie Khadija nel 619.
Aisha quando venne promessa in sposa a Maometto aveva solo sei anni e a quanto pare era la figlia di uno dei migliori amici del profeta. A far scattare il matrimonio sarebbe stata la visione dell’Arcangelo Gabriele che avrebbe dato l’ordine a Mamometto di sposare Aisha. Il matrimonio tra il profeta e Aisha sarebbe stato consumato quando la sposa aveva nove-dieci anni. Mamometto al momento delle nozze aveva 50 anni. Secondo alcuni studiosi dell’islam però l’età di Aisha al momento delle nozze si attesterebbe in una fascia che va dai 14 ai 24 anni e una parte degli studi colloca l’età di Aisha al momento delle nozze a 19 anni. Aisha divenne, secondo i testi dell’islam, la favorita di Maometto. Il legame tra Maometto e Aisha proseguì anche dopo la morte del profeta. Infatti secondo la tradizione, Maometto venne sepolto al momento della sua morte (a 62 anni) nella “camera di Aisha”, all’interno della sua stanza. Lì sarebbe stata eretta la Moschea del Profeta. Al momento della morte di Aisha venne posto un sacello vicino al marito.
Ma a quanto pare era vuoto. Il corpo della donna, morta a 62 anni, sarebbe stato collocato nel cimitero medinese di Al Baqi al-Ghrarqad. In arabo il nome di Aisha significa “Madre dei credenti”. E dopo la morte di Maometto, la donna divenne un punto di riferimento importante per tutto il mondo islamico.
Quanto appreso da Mametto lo confidò al nipote Urwa ibn al-Zubayr. Insomma la scelta di Silvia Romano di farsi chiamare Aisha ha di certo un significato profondo che di fatto spiega anche il percorso di conversione affrontato durante la prigionia in Somalia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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