La storia sembra paradossale ma succede a Canicattì, in provincia di Agrigento. Da un lato ci sono i cittadini che differenziano i rifiuti, dall'altro la difficoltà da parte del gestore a raccogliere e conferire in discarica con la giusta separazione dei rifiuti. Avete letto bene a Canicattì si differenzia ma la raccolta e il conferimento in discarica avviene in maniera indifferenziata. Colpa delle discariche che hanno raggiunto un livello tale di saturazione per cui è difficile riuscire anche a conferire i normali rifiuti. "Può sembrare una follia ma è un dato di fatto – dice il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura – da quando ci è stato comunicato l’impossibilità di ricevere la sostanza organica da parte della discarica di riferimento”. Così tutto viene vanificato sul fronte della bontà del servizio e del tentativo di salvaguardare l’ambiente. "Sono le piattaforme di smaltimento a valutare il da farsi – dice l’assessore comunale all’Igiene Umberto Palermo di Canicattì – al ricevimento dei rifiuti in maniera indifferenziata il cui costo di lavorazione e smaltimento ironia della sorte è più basso di quello che si sostiene effettuando lo smaltimento secondo le diverse tipologie".
A dire la verità, il problema dei rifiuti non è un problema che come noto riguarda solamente Canicattì ma molti altri centri della provincia e della Regione e che è connesso alla carenza di strutture per la differenziata da parte della Regione. Intanto a Canicattì il sindaco si è visto costretto a rivoluzionare i giorni di deposito della spazzatura modificando il calendario della raccolta differenziata. Niente domenica che resta il giorno senza una raccolta organizzata. Si parte il lunedì con la raccolta dell'organico, secco e pannolini di lunedì. Plastica il martedì. Carta e cartone il mercoledì. Organico, secco e pannolini il giovedì. Plastica e nuovamente pannolini il venerdì. Sabato, infine organico, secco residuo e vetro. "Ci auguriamo - conclude il primo cittadino Ettore Di Ventura - che la Regione risolva presto i problemi legati alla chiusura delle discariche perchè, in caso contrario, andremo incontro a una vera e propria emergenza".
La Regione intanto, ha dato il via libera agli interventi di messa in sicurezza urgente nelle vecchie discariche di Mazzarrà Sant’Andrea, nel nessinese. Camporeale e Bolognetta, in provincia di Palermo. Il finanziamento di oltre due milioni di euro consentirà, inoltre, di accelerare le verifiche obbligatorie e propedeutiche alla bonifica vera e propria, grazie a una convenzione tra la Regione, l’Ingv, l’Istitituo nazionale di geofisica e vulcanologia e il dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale dell’Università La Sapienza di Roma. La giunta ha approvato la proposta dell’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, di attingere queste somme da parte del Fondo in cui affluisce il tributo speciale del deposito in discarica. Lo scorso luglio i tecnici del dipartimento Acque e rifiuti hanno effettuato sopralluoghi nei primi siti per appurare e quantificare gli interventi necessari.
Gli uffici hanno messo in moto, per l’aggiornamento del censimento dei 511 siti, anche i tecnici comunali di 250 Comuni. È emerso che nelle more di avviare la progettazione sono necessari interventi urgenti per rimuovere alcuni pericoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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