Sesso in cambio di ticket. Un video incastra il sindaco dem

Concussione sessuale e peculato: questa l'accusa dei pm per l'ex sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, rieletto in consiglio comunale

Sesso in cambio di ticket. Un video incastra il sindaco dem

Caos a Pozzuoli, dove l'ex sindaco Vincenzo Figliolia, che domenica è stato rieletto in consiglio comunale con il record di preferenze, è finito nel mirino della procura per concussione sessuale e peculato. Come riporta il Fatto quotidiano, infatti, esisterebbe un video in cui l'ex primo cittadino del comune campano si intrattiene in rapporti intimi con una donna. Secondo l'accusa, Vincenzo Figliolia avrebbe ceduto dei buoni spesa (non di sua proprietà) in cambio di rapporti sessuali durante il periodo della pandemia.

La vicenda sarebbe emersa grazie a un sistema di telecamere che la Guardia di finanza aveva posizionato nell'ufficio del sindaco nell'ambito di un'altra inchiesta, quella principale, relativa a presunte irregolarità in alcuni appalti del rione Terra della città. Sono tre in totale gli episodi che vengono contestati a Vincenzo Figliolia dai pm Stefano Capuano e Immacolata Sica, che sottolineano come la donna beneficiaria dei buoni spesa, non avrebbe nemmeno avuto diritto a ottenerli, in quanto percepirebbe già il reddito di cittadinanza.

"Quanto alla sussistenza del fumus del reato di concussione sessuale si osserva brevemente che in tutte le occasioni di incontro sopra indicate la donna ha sempre manifestato il proprio disagio economico chiedendo espressamente aiuto", si legge nel decreto dei magistrati. La donna si sarebbe rivolta direttamente al primo cittadino per ricevere supporto, anche se non direttamente chiedendo i buoni spesa. Come specificano i magistrati, "il sindaco ha sempre palesato di essere ben a conoscenza della sua condizione di difficoltà economica" e non avrebbe mai obbligato la donna a fare alcunché.

Tuttavia, i pm fanno una valutazione diversa della situazione, sottolineando che "in tale contesto non appare necessaria una espressa ed esplicita forma di coartazione della volontà della parte lesa per la configurabilità del reato", perché "la consapevolezza dello stato di bisogno della donna, in uno con la titolarità di una posizione di potere in grado di soccorrerla, assumono un significato determinante per realizzare quella situazione di squilibrio delle posizioni delle parti di per sé sola idonea a realizzare la condiscendenza della donna alle sue richieste sessuali senza la necessità di una qualsivoglia forma esplicita di pressione". La donna è indagata in concorso con il sindaco per il reato di peculato ed è stata già ascoltata dai magistrati.

Sulla vicenda Figliolia, difeso dall'avvocato Luigi De Vita, ha espresso il suo disappunto: "Si tratta di una vicenda strettamente personale che, evidentemente, avrebbe dovuto rimanere riservata in ambito processuale, e le cui connotazioni di illeceità non riesco davvero a comprendere.

Il mio rammarico è poca cosa rispetto alla sofferenza che provo perché consapevole che quanto accaduto ha profondamente ed ingiustamente ferito la dignità dei miei figli, di mia moglie e della mia anziana madre che da sempre sono stati costretti condividere e, spesso a subire, il mio sconfinato amore per la città dove sono nato".

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