Può la Chiesa cattolica ospitare l'immagine di una donna indigena intenta ad allattare un roditore? Il Sinodo panamazzonico è formalmente chiuso, ma la polemiche non sono terminate.
Tralasciando le decisioni sui preti sposati, sul diaconato femminile e su un rito amazzonico, sta emergendo una spaccatura attorno alla simbologia utilizzata durante queste settimane di "sinodalismo". Dalle Pachamame buttate nel Tevere da qualche cattolico alle critiche per il presunto Priapo presente nei giardini vaticani durante la cerimonia inaugurale, cerimonia cui era presente anche Papa Francesco, i cosiddetti tradizionalisti non smettono di dirsi scandalizzati. Vengono sbandierati tre ambiti: idolatria, apostasia ed eresia. Attenzione: c'è una certa condivisione proveniente da alcuni ambienti cardinalizi conservatori. Prima che il Sinodo per l'Amazzonia iniziasse, era stato il cardinal Waltewr Brandmueller a parlare in questi termini dell'Instrumentum Laboris.
Di queste ore, poi, è il rilancio sull'immagine citata poco fa. Era già nota sin dall'inizio dei lavori, ma il fatto che le istituzioni ecclesiastiche possano avallare la presenza di fotografie ritraenti una donna che non allatta un essere umano bensì un animale non riesce a passare inosservato. Così come non era piaciuto come delle statue della cosiddetta "dea della fertilità" fossero state esposte in Santa Maria in Traspontina, dove adesso dovrebbero essere state riposizionate. Polemiche continuative, che di sicuro certificano la sussistenza di un malessere.
Tutto, però, ruota attorno all'evangelizzazione dei popoli amazzonici: i progressisti sono convinti che adattarsi ai loro costumi possa essere un vantaggio pastorale. Per chi non è d'accordo, invece, trattasi spesso e volentieri di non giustificata idolatria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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