Qualcuno si ricorderà de "Il crollo finale", l'opera tramite cui il sociologo Emmanuel Todd immaginò la fine, del tutto tragica, che avrebbe fatto l'Unione sovietica. Bene, quando a dire la loro sono coloro che la politologia e l'esperienza hanno elevato al ruolo di profeti, vale la pena mettersi in ascolto ed aprire per bene le orecchie. Soprattutto perché, nelle ultime riflessioni previsionali dell'intellettuale transalpino, è possibile approfondire l'esistenza di una seconda "profezia". Quella secondo cui l'Unione europea, nella quale l'Italia potrebbe contare sempre meno, è destinata ad andare in frantumi.
La sintesi della visione del pensatore francese è rintracciabile in "Breve storia dell'umanità", che è stato pubblicato da Libreria editrice goriziana. Questa non è una storia buona per le persone affascinate da Nostradamus. Non si tratta di prescienza o di cartomanzia. Emmanuel Todd ha un approccio del tutto argomentativo, che riguarda lo stato di salute dell'europeismo. L'intellettuale ha avuto modo di parlare con Der Spiegel. Alcuni virgolettati sono stati riportati pure dal quotidiano La Verità: "L'Ue diventa vittima della propria sacralizzazione e si sovrastima eccessivamente". L'avversario più temibile per le istituzioni sovranazionali del Vecchio continente, insomma, abiterebbe negli ideologismi. Perché l'Europa - questa in fin dei conti è la teoria alla base del ragionamento presentato - è un concetto che ha tentato di attecchire su identità troppo distanti e differenti tra di loro. Poi, essendo sociologo, Todd pone l'accento sui gruppi sociali, specie su quelli familiari, che nel nostro consesso continentale operano mediante substrati culturali ed antropologici dissimili.
Sarebbe il colmo se l'Unione europea, che i cattolici tradizionalisti accostando
spesso a un disegno idealistico volto alla distruzione della famiglia, cadesse attorno ai comportamentismi dei vari concetti esistenti di nucleo familiare. Il sociologo, intanto, ha dato uno sguardo al futuro.
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