"È soggetto pericoloso". Ma l'accattone rumeno non può essere espulso

I giudici non avevano dubbi sulla necessità di espulsione dell'uomo, definito "soggetto pericoloso per la sicurezza pubblica", ma la Cassazione ha ribaltato il verdetto

"È soggetto pericoloso". Ma l'accattone rumeno non può essere espulso

La Cassazione ha deciso: niente rimpatrio per l'uomo originario della Romania ritenuto "pericoloso" dalla Questura perché resosi responsabile di accattonaggio e vagabondaggio.

Per l'uomo era stato oridinato il rimpatrio con "divieto di fare ritorno nel Comune di Salerno". Ma la Cassazione ha sancito l'illegittimità del provvedimento e le accuse mosse al rumeno sono così cadute.

Come riporta Il Tempo, nel luglio del 2013 gli agenti della Polizia municipale hanno fermato il rumeno insieme a diversi altri stranieri che occupavano un prefabbricato in disuso. Per l'uomo, già destinatario di un foglio di via datato 3 giugno 2013 per episodi di accattonaggio e vagabondaggio, inizia il processo per avere volutamente ignorato il provvedimento emesso dalla Questura.

I giudici non avevano dubbi sulla necessità di espulsione dell'uomo, definito "soggetto pericoloso per la sicurezza pubblica", ma i magistrati della Cassazione hanno ribaltato il verdetto.

"Il Questore individua solo con espressioni generiche e prive di riferimenti a fatti concreti le modalità delle condotte, per di più prive di rilevanza penale, che ha posto a fondamento del giudizio di pericolosità sociale e, in particolare, di turbamento della tranquillità pubblica" riguardo alla posizione dello straniero. Il rumeno quindi non è da rimpatriare.

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