La situazione epidemiologica del Paese sembra ormai ben più che sotto controllo. Negli ospedali, l'occupazione delle aree mediche e delle terapie intensive è in calo da ormai diversi giorni. In tutto il Paese ci sono attualmente meno di 500 ricoverati in terapia intensiva e meno di 4mila ricoverati in area medica per Covid. Anche i casi sono scesi sono i 4mila giornalieri e, anche se si continuano a registrare decine di morti al giorno, la situazione in Italia è in via di normalizzazione dopo i mesi bui vissuti tra il 2020 e l'inizio del 2021. Una situazione di calma che viene messa in evidenza anche da Alberto Zangrillo, primario dell'unità operativa di Anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell'ospedale San Raffaele di Milano, uno di quelli che ha subito con maggiore forza l'onda d'urto dell'epidemia nei primi mesi del 2020 e in quelli successivi.
Il primario ha condiviso su Facebook uno schema riassuntivo della situazione del suo pronto soccorso nella settimana dal 18 al 25 settembre. Su 1151 accessi complessivi al pronto soccorso dell'ospedale San Raffaele, 7 sono stati di pazienti Covid. Una media di uno al giorno per uno dei principali ospedali della Lombardia, tutti contrassegnati dal codice verde nel triage, quindi casi non gravi. Di questi, 6 erano soggetti non vaccinati. Numeri decisamente inferiori rispetto a quelli di pochi mesi fa, che permettono alle strutture sanitarie di dedicarsi normalmente anche ad altre patologie. Questo è il punto sul quale Alberto Zangrillo spinge da settimane, chiedendo un ritorno alla normalità nella cura e nella prevenzione di malattie diverse dal Covid, un concetto che ha voluto ribadire anche nel post con il quale ha condiviso lo schema riassuntivo settimanale del pronto soccorso: "1 accesso #COVID19 al giorno in Pronto Soccorso ma 'The show must go on'".
Il report settimanale dell'Istituto superiore di Sanità conferma l'andamento in miglioramento della situazione italiana. L'Rt medio, che viene calcolato sui casi sintomatici, ha fatto registrare un ulteriore calo da 0,85 a 0,82. In diminuzione anche l’incidenza, che nell'ultima settimana si è attestata a 45 casi ogni 100mila abitanti. Numeri che restituiscono un certo ottimismo per il Paese, dove nessuna regione è ora considerata a rischio. 4 aree, identificate con il Piemonte, la Valle d'Aosta, la provincia di Bolzano e quella di Trento, sono a rischio moderato. La Sicilia continua a essere l'unica regione gialla del Paese.
La campagna vaccinale prosegue a buon ritmo e sono già in corso le somministrazioni delle terze dosi che, come sottolineato da Silvio Brusaferro, seguiranno una tabella di marcia ben cadenzata: "La somministrazione di un’ulteriore dose di vaccino viene indicata progressivamente per: gli over 80, residenti Rsa, persone ultrafragili e operatori sanitari a partire da quelli più a rischio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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