"Non c’entro nulla con quell’incendio". A dirlo è Serif Seferovic, il 20enne fermato giovedì scorso a Torino e accusato di aver dato fuoco al camper di una famiglia rom a Centocelle a Roma.
Nel rogo persero la vita tre sorelle, le uniche di 13 componenti della famiglia Halilovic a non essere riuscite a scappare in tempo. "Quella notte non ero lì", si difende ora il giovane davanti al gip di Torino Alessandra Danieli , "Ero lontano assieme alla mia famiglia".
Difeso dall’avvocato Gianluca Nicolini, il rom ha spiegato che quando divampò l’incendio si trovava con la famiglia in un’area di sosta a Prati Fiscali e non a Centocelle.Il magistrato deciderà nelle prossime ore se convalidare o meno il fermo e se emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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