Sorveglianza speciale ad un posteggiatore abusivo: entro 30 giorni dovrà cercarsi un lavoro vero

È un parcheggiatore abusivo di 48 anni il primo caso, a Palermo, di applicazione della sorveglianza speciale prevista dal Decreto sicurezza. Il provvedimento avrà la durata di un anno. L'uomo avrà cercarsi entro 30 giorni un lavoro

Sorveglianza speciale ad un posteggiatore abusivo: entro 30 giorni dovrà cercarsi un lavoro vero

Sorveglianza speciale per un parcheggiatore abusivo a Palermo. Di casi simili in Italia ce ne sono ancora pochissimi, di sicuro è una vittoria dello Stato nell'ampio substrato di illegalità che vige in alcune città italiane. Il Tribunale di Palermo, Sezione misure di prevenzione, accogliendo la proposta avanzata dal Questore di Palermo, Renato Cortese, ha applicato la misura della sorveglianza speciale nei confronti di un posteggiatore abusivo. SI tratta di un palermitano di 48 anni, già destinatario di un Daspo Urbano che proseguendo nell’attività illecita, aveva "con la propria condotta ripetutamente violato la diffida impostagli dall’Autorità Provinciale di Pubblica sicurezza".
All'uomo, oltre alle restrizioni previste dalla misura della sorveglianza speciale, in ossequio alle recenti introduzioni legislative in materia di sicurezza pubblica, è stato imposto il divieto di accedere agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico intrattenimento nelle ore serali e notturne, nonché il divieto di esercitare, senza autorizzazione, l'attività di posteggiatore e guardiamacchine in aree pubbliche o aperte al pubblico. Insomma niente esercizio dell'attività illecita nella movida palermitana, soprattutto nei fine settimana, o come spesso accade, in occasione di eventi.

E ancora: "di non associarsi con persone che hanno subito condanne e che sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza, di rincasare presso la propria dimora dalle ore 20.30 e permanervi sino alle ore 7 del mattino, di darsi alla ricerca di un lavoro entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento".
Nel Decreto del Giudice si legge che l'uomo “viola la pubblica tranquillità (ed il senso di sicurezza del cittadino) la condotta (peraltro penalmente sanzionata) di chi sistematicamente usurpi prerogative dello Stato (ad esempio nella regolamentazione della sosta sulla pubblica via), condizionando la condotta degli utenti destinatari (…) di una serie abituale di pressioni o (…) di una specifica violenza, tali da ingenerare un fondato timore di un danno e, funzionali a costringere la parte offesa a fare, tollerare, omettere qualcosa con forme di molesto, minaccioso e violento controllo di aree caratterizzate da flussi veicolari intensi".

L'applicazione di una

norma permette allo Stato di riappropriarsi, con tutti gli strumenti legislativi disponibili foniti dal decreto Sicurezza, di porzioni di territorio assoggettate alle regole dell’illegalità e presidiate dalla criminalità organizzata.

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