Spiagge, l'Ue bacchetta l'Italia: "Concessioni vanno messe all'asta"

Secondo il diritto dell'Unione europea le concessioni non possono essere prorogate automaticamente come prevede la legge italiana

Spiagge, l'Ue bacchetta l'Italia: "Concessioni vanno messe all'asta"

L'Italia deve mettere a gara le concessioni sulle spiagge. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con la sentenza che riunisce due cause che vedono opposti dei gestori di bagni a enti locali, in Lombardia e Sardegna (Promoimpresa srl contro il Consorzio dei Comuni della sponda bresciana del lago di Garda e del lago di Idro ed altri e Mario Melis ed altri contro il Comune di Loiri Porto San Paolo, in Gallura, provincia di Sassari, ed altri).

Per la Corte, il diritto dell'Unione è contrario alla possibilità che le concessioni per l'esercizio delle attività turistico-ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri siano prorogate in modo automatico, in assenza di qualsiasi

procedura di selezione dei potenziali candidati. La proroga, prevista dalla legge italiana, per i giudici di Lussemburgo, impedisce di effettuare una selezione imparziale e trasparente dei candidati alla gestione del servizio.

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