Al contrario di quanto si creda, non è necessario essere nell'universo de Il Trono di Spade per sposarsi tra parenti. Nessun articolo - nè codicillo - della Legge italiana, infatti, vieta il matrimonio tra cugini. Lo svela il portale d'informazione giuridica "laleggepertutti.it", facendo luce sul tabù: i cugini, essendo parenti di quarto grado, possono - effettivamente - sposarsi.
Tuttavia, se la Legge italiana non vieta il matrimonio tra cugini, qualche ostacolo lo pone - non sorprendentemente - la Chiesa cattolica, che richiede un'esplicita autorizzazione secondo le regole della procedura canonica. In poche parole, se manca la dispensa data dalla Chiesa, i cugini possono sposarsi solo in comune. In questo caso, il matrimonio non avrà effetti per l'ordinamento ecclesiastico.
Anche la - permissiva? - legge italiana, però, prevede dei limiti al matrimonio tra parenti stretti, affini e adottanti-adottati. Alcune di queste categorie, tuttavia, possono sposarsi con autorizzazione del tribunale. Non possono contrarre matrimonio, neppure con la dispensa: genitori e figli, nonni e nipoti, fratelli e sorelle, adottante e adottato, figli adottivi della stessa persona, adottato e figli del genitore adottivo, adottato e fratelli e sorelle della famiglia di origine, adottato e genitori della famiglia di origine e adottato e nonni della famiglia di origine.
Possono sposarsi con dispensa, invece: zia e nipote maschio, zio e nipote femmina, cognati, adottato e coniuge dell'adottante, adottante e coniuge dell'adottato, adottato e parenti in linea collaterale degli adottanti, ma anche suocero e nuora, suocera e genero, patrigno e figliastra e matrigna e figliastro, quando l’affinità deriva da un matrimonio dichiarato nullo. La richiesta deve essere congiunta ed è volta a farsi autorizzare a contrarre matrimonio. Il tribunale, si legge sul portale, valuta le ragioni addotte dai richiedenti e decide con decreto motivato.
La decisione del tribunale diventa definitiva dopo 10 giorni, senza che sia stato posto reclamo da eventuali controinteressati. Se l’autorizzazione è concessa, uno dei nubendi deve presentare copia del relativo provvedimento per la richiesta di pubblicazione.
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