La procura di Genova continua le sue indagini sul crollo del ponte Morandi. E mette nel mirino le telecamere che società Autostrade aveva installato nelle zone limitrofe al viadotto che si è sbriciolato.
Tra il materiale acquisito dagli investigatori c’è anche un video in cui si vede chiaramente quanto successo la tarda mattinata dello scorso 14 agosto. Si tratterebbe delle immagini riprese da una telecamera fissa di un'azienda di corso Perrone. "Abbiamo dei video che sono utili in questo senso”, ha spiegato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. Che poi ha aggiunto: "Ci sono diversi cittadini che hanno descritto alla polizia giudiziaria cos'hanno visto, e sono tanti, testimoni oculari che non hanno fatto riferimento a video".
La procura continua dunque l’analisi per capire cosa è successo veramente in quei drammatici momenti dove hanno perso la vita 43 persone. I magistrati intendono tenere nascosti i video in modo che questi non possano “influenzare la descrizione del fatto vista da un teste oculare”. "Questo - ha concluso il procuratore - consente di tagliare immediatamente le ricostruzioni fantasiose, non vere, veridiche impossibili o altro. Diventa il test di verifica di credibilità in buona fede di una versione".
Non solo.
Sul viadotto Morandi aleggia anche il fantasma di un “black out” registrato da una telecamera della società Autostrade installata all'imboccatura di Ponte Morandi. Gli investigatori vogliono essere certi, fanno sapere fonti investigative all’Agi, "che non vi siano state eventuali manomissioni delle riprese dopo il crollo. Lo hanno confermato fonti investigative”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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