I presidenti? Allo stadio a vedere la partita anziché al seggio elettorale

L'episodio risale allo scorso 12 giugno in occasione delle elezioni comunali a Palermo: 174 presidenti di seggio non si presentarono alle urne

I presidenti? Allo stadio a vedere la partita anziché al seggio elettorale

Meglio guardare la partita allo stadio che fare il presidente al seggio elettorale. Molti avranno pensato che non presentarsi al seggio non avrebbe avuto conseguenze e invece, la Digos di Palermo ha denunciato 60 presidenti di seggio che lo scorso 12 giugno anziché occuparsi delle elezioni comunali preferirono andare allo stadio Renzo Barbera per seguire la finale di ritorno dei playoff di serie C tra Palermo e Padova. Gara che valse la promozione in serie B dei rosanero. Una fuga in massa dai seggi, che mise in crisi la macchina elettorale e che costrinse molti seggi a non aprire in orario o addirittura ad essere accorpati ad altri seggi. Quel giorno mentre la città si preparava alla partita, era anche il giorno delle elezioni comunali per la quinta città d'Italia, ma molti decisero di non presentarsi ai seggi adducendo motivi di salute. La stragrande maggioranza aveva presentato un certificato medico di impossibilità di recarsi al seggio.

Il blocco dei seggi

Al momento dell'apertura dei seggi saltò fuori che 174 tra presidenti e scrutatori avevano rinunciato. In alcuni casi si ebbe la certezza già dal sabato precedente, ma soltanto all'alba di domencia 12 giugno la situazione si svelò per tutta la sua drammaticità. Almeno 200 seggi, su un totale di 600, erano ancora chiusi alle 7. Alcuni riuscirono ad aprire in extremis, per gli altri c'erano volute ore per rimpiazzare i presidenti dei seggi che non si erano presentati e nel frattempo alcuni elettori avevano trovato i seggi chiusi non avendo la possibilità di votare. Il Comune di Palermo cercò di ovviare nel giro di qualche ora ma definì l'episodio come un "irresponsabile comportamento", e così lo stesso giorno l'amministrazione comunale inviò "gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all'accertamento di responsabilità di natura penale". L'ordine degli Avvocati di Palermo parlò di voto falsato, il centrodestra di furto di democrazia. Una notizia che ebbe la ribalta mediatica nazionale per l'incapacità di far votare i propri elettori.

Le indagini

Le indagini degli agenti della Digos ha permesso di ricostruire la vicenda attraverso un controllo incrociato dei dati. Infatti, i tagliandi intestati ai sessanta denunciati sono stati vidimati elettronicamente agli ingressi dello stadio Renzo Barbera. E adesso, nel successivo step investigativo, anche i medici che hanno certificato le malattie saranno chiamati a spiegare cosa sia accaduto.

I denunciati rischiano una multa da 206 a 516 euro e nei casi più gravi - e sarebbero la quasi totalità - ci sarà l'iscrizione nel registro degli indagati. Si va verso un maxi processo per falso e interruzione di pubblico servizio. I poliziotti valuteranno anche la posizione degli scrutatori.

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