Stadio Roma, Parnasi intercettato: "Spenderò qualche soldo per le elezioni"

A Lanzarone promesse consulenze per 100mila euro

Stadio Roma, Parnasi intercettato: "Spenderò qualche soldo per le elezioni"

Luca Parnasi, il titolare di Eurnova, principale contraente del progetto per lo stadio della Roma, sapeva bene qual era la chiave per poter fare affari.

In un'intercettazione ambientale dei carabinieri, riportata nell'ordinanza di custodia cautelare, che contiene quasi 300 pagine d'inchiesta sul nuovo stadio della società giallorossa, Parnasi ammette che dovrà spendere, nell'immediato, "qualche soldo, ma la sostanza è che ora la mia forza è che alzo il telefono". La cifra non sembrava esorbitante, per l'imprenditore, perché "molto moderata rispetto quanto facevo in passato, quando ho speso cifre che neanche te lo racconto". In ogni caso, il pagamento era considerto un investimento, per ingraziarsi i politici, durante le elezioni.

Infatti, gli inquirenti raccontano di soldi in contanti, fatture per operazioni inesistenti, assunzioni di amici e parenti e consulenze, che hanno permesso a Parnasi di accumulare la sua garanzia per il futuro. In particolare, all'avvocato Luca Lanzarone, presidente di Acea, ora ai domiciliari, erano state promesse consulenze per il suo studio legale, pari alla somma di 100mila euro, alla quale si aggiungeva l'interessamento per una casa e uno studio nell capitale.

Inoltre all'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, era stata promessa l'assunzione del figlio in una delle società del gruppo, mentre al vicepresidente della Consiglio Regionale, Adriano Palozzi,

sono state erogate fatture per operazioni inesistenti, pari a 25mila euro. Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Campidoglio, aveva invece ottenuto da Parnasi un progetto per il restyling del lungomare di Ostia.

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