Non solo si era trasformato in uno stalker (telefonate e appostamenti erano continui ed ossessivi), ma aveva anche diffuso sui social immagini sessualmente esplicite dell'ex compagna. Inoltre era anche in possesso di una pistola rubata a Bari. Si sono così aperte le porte del carcere di Matera per Michele De Fino, 37 anni residente a Palazzo San Gervasio e domiciliato nella città dei sassi. Diverse le accuse nei suoi confronti: atti persecutori, revenge porn e violenza privata. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Matera. Le indagini hanno fatto luce sulla condotta esecrabile dell'uomo, già noto alle forze dell'ordine per precedenti di varia natura. De Fino non aveva accettato la fine della relazione sentimentale (durata circa due anni) con la vittima, residente in un comune del materano. Quest'ultima aveva già sporto denuncia per i comportamenti dell'ex compagno. Minacce di morte e ripetute molestie che avevano procurato alla donna un marcato stato di ansia e il timore per la propria incolumità.
L'ex compagna dello stalker era costretta a mettere in atto una serie di atteggiamenti per cercare di tutelarsi. Usciva poco e mai da sola, si guardava costantemente alle spalle, parcheggiava l'automobile in zone lontane dalla propria abitazione. Le vessazioni, tuttavia, si erano fatte insostenibili e la stessa aveva quindi deciso di ritornare nel suo paese di origine. Ma la furia del 37enne non si è di certo placata. Sospettando una nuova storia, il persecutore ha iniziato a diffondere in rete video che riprendevano la donna in atteggiamenti intimi. I filmati sono poi stati inviati tramite l'applicazione Messenger al padre e al fratello minore della sfortunata e attraverso WhatsApp ad altri conoscenti. Sul suo profilo, inoltre, lo stalker ha pubblicato la foto di una pistola e di alcune munizioni. L'arma è stata poi rinvenuta in una successiva perquisizione. Si tratta di una 'Franchi Llama' 32 risultata rubata ad un uomo residente in provincia di Bari.
Ulteriori investigazioni hanno poi portato alla scoperta di un'ennesima chat in cui vi era un elenco di 17 donne, pubblicato dallo stalker, con le quali egli avrebbe avuto rapporti sessuali. Nel messaggio De Fino indicava le partner (tutte residenti in un comune del materano) con le iniziali e con l'età e invitava i mariti delle stesse a contattarlo per avere adeguata documentazione degli incontri. Per tale motivo sono stati sequestrati anche due telefoni cellulari, tre computer e una chiavetta usb riconducibili a De Fino e contenenti verosimilmente materiale interessante dal punto di vista delle indagini.
Il revenge porn, definito come 'pornografia non consensuale' ed anche abuso sessuale tramite immagini, è l'atto di condivisione di immagini o video intimi di una persona senza il suo consenso, attuato sia on-line che off-line.
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