"Abbiamo cercato una speranza nelle staminali, non c'è niente per questi bambini. La nostra non è stata e non sarà mai una battaglia per il metodo Stamina. Davide Vannoni è un millantatore, non ha inventato nulla". Lo ha dichiarato Guido De Barros, il padre di Sofia, la bimba simbolo del metodo Stamina, morta sabato dopo anni di lotta contro la leucodistrofia metacromatica.
"Sapevamo che le staminali non avrebbero rigenerato i neuroni di Sofia come millantava Vannoni, perché non esiste nessun laboratorio al mondo in grado di sostituire cellule neuronali malate con cellule sane. Nostra figlia non sarebbe guarita, ma da quelle infusioni avrebbe continuato a trarre benefici", hanno affermato i genitori della piccola Sofia al Corriere.
"Siamo stati ghettizzati dalla medicina ufficiale - hanno raccontato -, nessun medico è venuto a controllare i progressi di nostra figlia e soprattutto si è fatto confusione con il metodo e le infusioni di staminali. Erano e sono due cose diverse. Il primo, quello di Vannoni, era una truffa. Ma l’uso di staminali ha in questi casi effetti benefici. Non guarisce ma allevia le sofferenze".
Il futuro
I genitori di Sofia non vogliono più parlare di Stamina e di Vannoni, già condannato per truffa e associazione per delinquere e ad aprile arrestato per aver continuato all’estero la sua attività ritenuta illegale, ma continueranno a impegnarsi per aiutare altri bambini.
"Stiamo cercando di accendere i riflettori e l'attenzione pubblica sulla situazione di abbandono e disperazione delle famiglie che sono costrette a fronteggiare malattie pediatriche neurodegenerative sui propri figli", ha dichiarato la madre di Sofia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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