La difesa di Alberto Stasi ha presentato istanza alla Procura Generale di Milano, il primo passo in vista della revisione del processo che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi. Il codice di procedura penale prevede infatti che a fare domanda di revisione possano essere "il condannato o un prossimo congiunto o il tutore o, se il condannato è morto, l’erede o un prossimo congiunto oppure il procuratore generale presso la corte d’appello nel cui distretto è stata pronunciata la sentenza di condanna". I legali, Angelo e Fabio Giarda e Giada Bocellari, sono in attesa di una risposta da parte della Procura Generale chiamata a valutare se sulla base dei nuovi esami sul dna trovato sotto le unghie della vittima si possa rifare il processo. L’eventuale nuovo processo si svolgerebbe presso la Corte d’Appello di Brescia.
Ma il nuovo retroscena sul caso Poggi non convince i familiari di Chiara che con i propri legali non accetta l'ipotesi di una riapertura del caso. . L’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, passa al contrattacco: "Alberto Stasi non rispetta la sentenza, pretende di avere diritti ma non rispetta i doveri e ha scelto di sottrarsi con ogni mezzo al risarcimento del danno in favore dei familiari di Chiara ed al pagamento di quanto dovuto allo Stato".
In una conferenza stampa che è seguita a quella dei legali di Stasi, il legale di parte civile ricorda che gli elementi nuovi portati dalla difesa di Alberto non sono "validi scientificamente perchè già il perito disse nel precesso d’Appelllo che il materiale genetico era di quantità modesta e la qualità degradata per una comparazione". Non saremmo quindi di fronte a un "elemento decisivo", condizione necessaria per chiedere una revisione del processo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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