"Stipendi solo per due mesi" il Comune di Napoli è a rischio crac

L'assessore al Bilancio di Palazzo San Giacomo spiega che a causa del rischio pignoramento per la questione dei debiti del terremoto gli stipendi non sono garantiti

I dipendenti del Comune di Napoli potranno dormire sonni tranquilli solo per i prossimi due mesi, poi non è sicuro che potranno ricevere regolarmente lo stipendio: a dirlo è l'assessore al Bilancio di Palazzo San Giacomo, Salvatore Palma.

"Chiariamo subito un punto - spiega l'uomo scelto da Luigi De Magistris per gestire gli affari economici del capoluogo partenopeo - per i prossimi due mesi l’amministrazione è in grado di pagare gli stipendi, poi la speranza è che il problema venga risolto altrimenti potremmo andare in difficoltà"

A minacciare le finanze del municipio napoletano è il rischio di pignoramento per oltre centoventi milioni di euro, derivanti dai debiti ereditati dal terremoto in Irpinia del 1980. Denaro che il commissariato straordinario affidò al cosiddetto Cr8 (Consorzio ricostruzione otto, ndr) e spettanze non pagate dallo stesso commissariato e dalle amministrazioni di diversi colori susseguitesi dopo la fine del commissariamento.

Entro tre giorni la Cassazione deciderà sulla sospensione di questo maxi-pignoramento, che se non dovesse essere congelato potrebbe mettere nei guai tutta la macchina della pubblica amministrazione comunale. "Abbiamo la possibilità di avere anticipazioni di tesoreria, certo, hanno un costo, però gli stipendi li paghiamo. E giacché ci siamo - prosegue l’assessore - chiarisco un altro punto, il pignoramento vero e proprio non è ancora arrivato, per ora è il Tesoriere, ovvero il Banco di Napoli, che precauzionalmente tiene bloccate quelle somme".

La scadenza per la presentazione dei bilanci è al 31 marzo, ma tutti gli occhi sono puntati a Roma, al Palazzaccio. Se gli ermellini non dovessero concedere proroghe, a Napoli avrebbero davvero una bella gatta da pelare.

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