Osservando la firma del diciottenne Fidel Castro, emerge una notevole sensibilità. CAMPIONE A - Firma di Fidel a 19 anni. La firma è tracciata con garbo e contenuta nello spazio, indice di un carattere introverso e timido che di solito produce sentimenti di pochezza e d’inferiorità, che sono stati poi superati adottando sentimenti di superiorità che col tempo (vedi sottolineatura della firma più adulta) fanno emergere notevoli spinte a voler ”uscire dal guscio” e puntare in alto, incidendo sul sociale ed esprimendo un Ego forte e determinato (vedi forte pressione sul foglio e lettera iniziale “F” grande e marcata); tutto ciò è indice della voglia di prendere in mano le redini della propria vita.
CAMPIONE B - Grafia e firma di Castro giovane adulto La grafia ben strutturata graficamente e accompagnata da una firma uguale al testo, ma arricchita da due paraffi all’inizio e alla fine, esprime volontà di potenza, con la tendenza ad alternare l’andare o il ritirarsi dalla gente, purché ciò parta solo da lui. Questa dualità, tra il concedere e il togliere, ha fatto di lui una persona sfuggente, difficile da inquadrare e, tanto meno, da comprendere.
CAMPIONE C - Grafia e firma di Castro adulto. La scrittura di Fidel Castro, con le lettere tutte legate tra loro, pendenti verso destra e realizzate con estrema accuratezza (per padre Moretti sarebbe un indice di ipocrisia), si snoda senza ritmo, omogenea e con una pressione forte, caratteristiche che denotano carisma e un comportamento fascinoso. Qualunque siano le prerogative dell’autoritario, ogni dittatore si sente scelto e inviato dal destino. Il suo dogma fondamentale è l’ineguaglianza radicale tra sé e il popolo (Io sociale Ipertrofico): è il privilegio di sentirsi unico. Conta poco la volontà altrui, ma soltanto la propria; si deduce che anche il popolo è sua proprietà.
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