"Una storia horror? Studiare in Italia", Amanda Knox di nuovo nella bufera

I continui riferimenti di Amanda Knox al delitto di Perugia tramite social non piacciono agli utenti. Lei sbotta e si difende

"Una storia horror? Studiare in Italia", Amanda Knox di nuovo nella bufera

Amanda Knox torna a far parlare di sé ironizzando sui social sul delitto di Perugia che l'ha vista protagonista della cronaca nera italiana per lunghi anni. L'ex studentessa americana è stata accusata di aver partecipato al delitto di Meredith Kercher, studentessa inglese barbaramente accoltellata nel suo appartamento nel capoluogo umbro nel 2007. Amanda Knox ha trascorso 4 anni in cella in Italia prima di essere assolta dalla corte di Cassazione nel 2015.

L'ultima polemica social che l'ha travolta nasce da un piccolo gioco, come ce ne sono tanti su Twitter: "Racconta una storia horror in cinque parole". Il tweet, proveniente da un account in lingua inglese, è stato notato da Amanda Knox, che non si è tirata indietro e ha commentato: "Indimenticabile studio all'estero in Italia". In tanti hanno sobbalzato per questo tweet dell'americana, considerato fuori luogo e poco rispettoso per la morte di Meredith Kercher, che ancora non avuto giustizia.

Moltissimi i commenti ricevuti da Amanda Knox, molti dei quali eccessivi e offensivi nei suoi confronti. Tuttavia sono stati molti di più quelli che, con toni educati e con razionalità, hanno fatto notare all'ex studentessa che questo atteggiamento sminuisce la tragedia di quanto accaduto a Perugia. Immediata la risposta dell'americana, che ha difeso il suo tweet e il suo modo di porsi in questa vicenda, tirando in ballo anche presunti atteggiamenti misogini.

"Il danno alla mia reputazione, che ancora mi porto dietro a causa di una condanna ingiusta, è incalcolabile, ma eccone un assaggio. Ho fatto una battuta su quella volta in cui sono stata orribilmente rinchiusa in una prigione per quattro anni per un omicidio con cui non avevo niente a che fare e ricevo queste risposte. Queste persone pensano o che io sia un'assassina o che io non abbia il diritto di ridere del mio trauma", ha scritto la donna, allegando gli screenshot di alcuni commenti ricevuti.

Amanda Knox, quindi, ha proseguito: "Perché? A causa di oltre un decennio di copertura mediatica diffamatoria e a causa della misoginia. Queste persone mancano di compassione e immaginazione.

Si rifiutano, infatti, di immaginare cosa ho passato: la mia compagna di stanza uccisa da Rudy Guede, un uomo di cui probabilmente non conoscono neanche il nome, essere giudicata colpevole del suo crimine e diffamata su scala globale per il resto della mia vita, nonostante la mia assoluzione definitiva e nonostante la mia condanna sia un esempio da manuale di come la giustizia possa sbagliare".

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