La strada cambia nome e il Comune ti chiede di pagare l'Ici sulla seconda casa

A diversi cittadini di Milano è stato chiesto di pagare l'Ici sulla seconda casa. Che però non esiste: la casa è una sola ma visto che nel tempo è cambiato il nome della via al cervellone del Comune risultano due immobili

La strada cambia nome e il Comune ti chiede di pagare l'Ici sulla seconda casa

Immaginate che la strada in cui si trova la vostra casa cambi nome. Dopo qualche anno vi arriva un avviso dal Comune in cui vi si chiede di pagare la tassa sulla vostra "seconda casa". Che in realtà non possedete, ne avete solo e soltanto una. Ma secondo il "cervellone" del Comune, che non ha tenuto conto del cambio di nome, voi ne possedete due. Sembra una barzelletta ma sei tu, povero cittadino, a dover dimostrare che si sono sbagliati e che non è affatto vero che hai due case e che sei un evasore. Il fatto è avvenuto a Milano, dove sono stati recapitati 5mila avvisi di accertamento relativi all'Ici (imposta comunale sugli immobili).

Ma dove sarebbe l'anomalia? Come spiega il Sole24Ore la "colpa" è riconducibile alla variazione della toponomastica. Cioè se il signor Rossi abita in via Piave, che nel frattempo è diventata via Roma, è probabile che il Comune gli abbia chiesto di pagare la tassa anche sulla seconda casa, che tale non è, perché l'immobile era e resta uno solo. Ma siccome l'archivio dati non è stato debitamente aggiornato, risultando due indirizzi diversi "sembra" che le case siano due. La cosa assurda, per non dire imperdonabile, è che questo errore pare si sia verificato anche per case ubicate in strade che avevano cambiato nome da decenni. Oltre al danno c'è la beffa: non solo si chiede al cittadino di pagare due volte, ma lo si considera "moroso". Insomma, un furbastro che è stato pizzicato dall'erario. E che ora deve correre ai ripari.

L'avviso di accertamento è già arrivato ad alcune persone che abitano e risiedono nell'unica casa di proprietà ubicata in una via che ha subito un cambio toponomastico. E visto e considerato che l'elenco dei cambi di nome delle strade è abbastanza lungo, immaginate a quale pasticcio potremmo essere di fronte.

Come andrà a finire per quei cittadini ingiustamente chiamati a pagare due volte? Saranno costretti a presentare ricorso, come indicato negli avvisi, oppure la situazione potrà risolversi bonariamente, appurato che di errore si tratta? I problemi potrebbero aumentare se venisse confermato che le entrate relative agli avvisi di accertamento sono stati (già) messi in bilancio.

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