Straniero la accoltella al cuore: agente salvata da smartphone

Alla stazione di Taranto l'agente colpita con coltellate al torace salvata dallo smartphone che teneva in tasca

Straniero la accoltella al cuore: agente salvata da smartphone

La divisa stracciata in diversi punti all'altezza del torace. Il cellulare infranto. Il coltello serramanico con otto centimetri di lama. Avrebbe potuto affondare il colpo nella carne di una agente della polizia ferroviaria, ferirla a morte, ucciderla. E invece la donna poliziotto deve ringraziare il suo smartphone, casualmente tenuto in tasca, se può ancora mostrare con orgoglio e preoccupazione i tagli evidenti sulla divisa.

Taranto, stazione ferroviaria. Un cittadino bulgaro di 50 anni, pugile dilettante, sta aggredendo alcune persone in attesa alla fermata del bus. L'arrivo della Polfer lo fa scappare dentro la stazione dove si accanisce contro mobili e suppellettili. A caso. Senza un vero perché. Quando i due agenti riescono ad avvicinarlo per tentare di bloccarlo, Ivan Illiev estrae un coltello a serramanico, lo fa scattare senza pensarci due volte e lo pianta nel fianco della giovane agente. Una, due, tre volte.

Se la fortuna non avesse baciato la divisa, oggi forse saremmo qui a parlare di un'altra storia. Un'altra disgrazia. Alcuni giorni fa, dopo gli scontri di Bologna e Piacenza, la moglie di un poliziotto ha scritto una lettera virale per denunciare come lo Stato si accorga dei suoi servitori solo quando "ci scappa il morto". Ecco: a Taranto ci siamo andati vicino.

A salvarle la vita è stata la dea bendata e quel cellulare gettato per caso nel taschino della divisa.

Le foto (guarda) mostrano i danneggiamenti al telefono e i profondi tagli all'uniforme. Ora l'uomo, arrestato, dovrà rispondere dell'accusa di tentato omicidio. E magari comprare al poliziotto uno smartphone nuovo.

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