Strategia del terrore: un assist a Biden

Sia gli americani che i talebani hanno ieri lasciato trapelare un trepidante allarme per i piani terroristici dell'ISIS-K, una rete dello Stato islamico che progetterebbe un attentato all'aeroporto di Kabul

Strategia del terrore: un assist a Biden

Sia gli americani che i talebani hanno ieri lasciato trapelare un trepidante allarme per i piani terroristici dell'ISIS-K, una rete dello Stato islamico che progetterebbe un attentato all'aeroporto di Kabul. Si trattava di una ghiotta e quasi incredibile indiscrezione secondo cui lo stesso direttore della Cia William Burns, un ex diplomatico famoso per i suoi rapporti segreti da Mosca, si sarebbe incontrato a Kabul con il leader talebano Basadar. La notizia è stata fatta rimbalzare in un crescendo finché l'emittente Sky britannica l'ha trasmessa come notizia certificata: il capo dell'intelligence americana va dal capo degli ex nemici per una strategia comune ed evitare che l'Isis faccia una strage e ripetere di comune accordo che gli americani debbono sparire senza se e senza ma per il 31 prossimo.

Americani e talebani sembrano recitare un duetto della stessa opera lirica il cui ritornello è: «Il trentun d'agosto, dobbiamo, dobbiamo partir» cui il coro talebano risponde appassionato: «Sì! sì! sì! partir, partir». Potrebbe anche essere tutto vero: gli americani non vogliono altri morti e i talebani non vogliono concedere pretesti all'Isis che cerca di tornare protagonista con un attentato che faccia saltare gli accordi. Ad essere maliziosi c'è però da valutare anche l'ipotesi che ieri i talebani abbiano voluto dare un aiutino a Biden che si sente sulla graticola in casa e con gli europei guidati da Draghi e Boris Johnson.

I severi chierici talebani che ammazzano bambini e donne e giustiziano collaboratori e magistrati, desiderano in fondo soltanto dedicarsi al commercio dell'eroina di cui l'Afghanistan è il maggior produttore mondiale e non vogliono fra i piedi altri giocatori come l'Isis e al-Qaeda. La Casa Bianca in questi giorni è tenuta sotto scacco dai repubblicani di Trump oltre che dagli alleati che hanno supplicato inutilmente una proroga di qualche giorno per completare le operazioni di soccorso e allestire i corridoi umanitari. Ma Biden ha troppa fretta: le sue quote di consenso crollano mentre i capibastone della sua sinistra minacciano di mollarlo per le elezioni di mid-term.

Così ieri è stata varata questa operazione geniale: il viaggio del capo della Cia a Kabul ha risolto un problema di facciata. Quello che permette di dire: non possiamo stare un giorno di più, i talebani stessi ci hanno consigliato di fuggire. Il Times ha pubblicato una vignetta in cui Biden è fra due talebani armati, arreso e impotente.

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