Stretta della Libia sulle Ong: ​"Vietati i salvataggi in mare"

Tripoli mette nel mirino le navi straniere che ora dovranno tenersi a centinaia di chilometri dalle acque territoriali libiche

Stretta della Libia sulle Ong: ​"Vietati i salvataggi in mare"

E anche dal fronte della Libia arriva una stretta sul fronte dei salvataggi da parte delle navi delle Ong a largo delle coste di Tripoli. La Marina libica di fatto ha vietato qualunque operazione di salvataggio da parte di navi straniere ben oltre le 12 miglia nautiche delle acque territoriali. A deciderrlo è stato il governo di unità nazionale guidato da Fayez al Serraj. Questa decisione impedirà alle navi delle Ong di intervenire non solo nelle acque territoriali libiche ma si dovranno tenere ad una distanza di centinaia di km dalla costa. A dare la notizia il generale Abdelhakim Bouhaliya, comandante della base navale di Tripoli di Abu SiTta che ospita anche lo stesso premier Serraj: la Libia ha "istituito ufficialmente una zona di ricerca e salvataggio (SaR) nella quale nessuna nave staniera avrà il diritto di accedere salvo una richiesta espressa alle autorità libiche" che dovranno poi concedere la loro autorizzazione caso per caso.

Un portavoce della Marina libica ha chiarito che il provvedimento è stato adottato esplicitamente "per le Ong che pretendono di salvare i migranti clandestini sostendendo che si tratta di un’azione umanitaria". "Vogliamo inviare un chiaro messaggio a tutti coloro che violano la sovranità libica e mancano di rispetto alla Guardia Costiera e alla Marina", ha aggiunto il portavoce della Marina, il generale Ayoub Qassem.

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