Rettori immortali, praticamente degli highlanders. Come Albus Silente che nei romanzi di Harry Potter regge Hogwarts da oltre cent'anni.Gli studenti ci scherzano sopra, diramando in rete la foto di Silente, ma la questione invee è seria, serissima. Sembra proprio infatti che il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, sia deciso a fare carta straccia delle riforma dell'università firmata dal suo predecessore, Mariastella Gelmini, almeno in quella parte che non prevede proroga per il mandato dei rettori in carica.
Non soltanto. Sembra che ci sia un ripensamento anche al limite di un solo mandato di sei anni sancito dalla legge approvata alla fine dello scorso anno. Un modo per impedire che la stessa persona regga il timone di un'università a vita, con tutte le conseguenze del caso, prima di tutto la trasformazione degli atenei in una sorta di feudi personali dove il rettore fa il bello ed il cattivo tempo insieme con i "baroni" di turno.
A denunciare il tentativo di tornare indietro è proprio l'ex ministro Gelmini insieme con un gruppo di parlamentari sia del Partito Democratico, sia dell'Udc, che aderiscono in modo trasversale all'appello per non bloccare la riforma. I primi a lanciare l'allarme però sono stati 150 docenti provenienti da diversi Atenei che chiedono chiarezza.
«In molti Atenei i rettori hanno concluso il loro ultimo mandato possibile nel 2011, ma sono rimasti in carica in virtù della proroga prevista dalla legge interpretata in modo del tutto arbitrario», denunciano Gelmini, Paola Binetti, Donata Lenzi e gli altri che hanno fondato il comitato "No proroga Rettori". Per il gruppo di politici è in atto un tentativo di vanificare l'applicazione della legge Gelmini soprattutto in materia di governance degli Atenei. «Nessuna nostalgia del passato ma avanti nell'attuazione della riforma e del suo ricambio generazionale», avverte la Gelmini.
All'appello dei politici si aggiunge quello degli studenti «Basta casta, basta baroni, basta giochi di potere. Ancora una volta siamo costretti a tornare sugli stessi temi per difendere il futuro della nostra università da chi crede di poterla usare a suo piacimento per soddisfare i propri interessi. Con la Riforma Gelmini pensavamo di aver fatto un passo in avanti e invece siamo ancora qui a parlare di rettori a vita e cooptazione. É ora di finirla di giocare sulle spalle degli studenti», attaccano Andrea Volpi e Mimmo Paternoster rispettivamente Presidente Nazionale e membro del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari per Azione Universitaria.
Per Carlo Quintelli, professore ordinario presso l'Università di Parma «Profumo sta facendo una guerra per favorire poche persone ma senza alcun fondamento giuridico, se vuole cambiare legge deve fare un decreto e portarlo consiglio dei ministri».
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