Anche le suore di clausura si schierano dalla parte dei "migranti e dei rifugiati che cercano accoglienza e protezione", preoccupate per il "diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione".
Questo, come riportato da "Il Resto del Carlino" è parte del testo di una missiva indirizzata al presidente del consiglio Giuseppe Conte ed al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le mittenti sono le Clarisse di Fanano e di Carpi, e le Carmelitane scalze di Sassuolo, che hanno redatto il lungo testo di una lettera, poi riportata integralmente sull' "Avvenire".
Le suore si dicono atterrite dai racconti di coloro che cercano rifugio nel nostro Paese, trovando una forte ostilità."I racconti di sopravvissuti e soccorritori, infatti, così come le statistiche di istituzioni internazionali quali l’Acnur/Unhcr o l’Organizzazione internazionale per le migrazioni e i reportage giornalistici che approfondiscono il fenomeno migratorio, ci mostrano una realtà sempre più drammatica".
Il punto di riferimento preso in considerazione dalle suore di clausura è il messaggio di pace e amore sostenuto da papa Francesco. "Facciamo nostro l’appello contenuto nel Documento sulla fratellanza umana firmato da papa Francesco e dall’imam di alAzhar Ahmed al-Tayyeb chiedendo ‘ai leader del mondo, agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale, di impegnarsi seriamente per diffondere la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace".
Ma per ottenere dei benefici a riguardo non basta il potere spirituale, occorre un sentito appello anche al potere temporale, e dunque alle forze di governo. "Tramite voi chiediamo che le istituzioni governative si facciano garanti della dignità dei migranti, contribuiscano a percorsi di integrazione e li tutelino dall’insorgere del razzismo e da una mentalità che li considera solo un ostacolo al benessere nazionale".
Un governo, tuttavia, a detta loro retrogrado e non capace di comprendere i benefici derivanti dall'accoglienza. "Ciò che ci sembra mancare oggi in molte scelte politiche è una lettura sapiente di un passato fatto di popoli che sono migrati e una lungimiranza capace di intuire per il domani le conseguenze delle scelte di oggi".
In conclusione le suore spingono all'apertura agli stranieri nelle strutture ecclesiastiche, come già accade, secondo quanto da esse riferito.
"Molti monasteri italiani, appartenenti ai vari ordini, si stanno interrogando su come contribuire concretamente all’accoglienza dei rifugiati, affiancando le istituzioni diocesane. Alcuni già stanno offrendo spazi e aiuti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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