George Michael è morto per cause naturali. Dunque, non è stata la droga a ucciderlo. È questo il risultato dell'autopsia sul corpo della popstar.
Dopo più di due mesi dal decesso del cantante, avvenuto la notte della vigilia di Natale dello scorso anno nella sua abitazione di Goring-on-Thames, nell'Oxfordshire in Inghilterra, è finalmente svelato il mistero. Perché, già poche ore dopo la morte dell'artista 53enne, in molti hanno provato a scavare nella sua vita per capire quali oscuri segreti nascondesse il cantante: la relazione omosessuale con Fadi Fawaz, il patrimonio e appunto l'abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Ora a mettere la parola fine alla storia sono arrivate le conferme del medico legale che si è occupato dell'autopsia: "La star è morta per cause naturali", ha dichiarato alla Bbc. Nello specifico a uccidere la star internazionale è stata una cardiomiopatia dilatativa aggravata da problemi al fegato.
La cardiomiopatia dilatativa è una malattia che colpisce il muscolo cardiaco e che compromette la capacità del cuore di pompare efficientemente il sangue verso il resto dell'organismo e che nei casi più gravi può portare alla morte improvvisa
del paziente. Bisogna specificare però che tra i motivi per cui il cuore può ingrossarsi, oltre a mutazioni genetiche, difetti congeniti e infezioni, c'è anche l'abuso di alcol o di sostanze stupefacenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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