"Gli tagliano i fondi". La mossa dell'Eni su Orsini

La multinazionale dell'energia sarebbe pronta a tagliare i fondi all'Osservatorio sulla sicurezza internazionale guidato dal professore noto per le sue posizioni divisive sulla guerra in Ucraina. Lui, intanto, non commenta

"Gli tagliano i fondi". La mossa dell'Eni su Orsini

Martedì sera, in tv, l'ennesima apparizione. Le ennesime teorie sulla guerra pronte a far discutere. Poi l'affondo, uno dei tanti: "Un bambino può essere felice anche in una dittatura". Il professor Alessandro Orsini continua a essere l'uomo del momento: criticato, invitato, cercato, biasimato. In ogni caso, sempre al centro della scena. Stavolta, però, per il docente Luiss sarebbe in arrivo una disdetta proprio sul fronte accademico: l'Eni sarebbe infatti pronta a tagliare i fondi erogati, tramite l'ateneo, all'Osservatorio sulla sicurezza internazionale da lui diretto.

La notizia, riportata dalla testata Tpi, non ha il carattere dell'ufficialità ma proviene da una fonte interna alla stessa Eni. Secono quanto riferito, la multinazionale avrebbe infatti l'intenzione di non rinnovare il finanziamento concesso dal 2016 all'osservatorio interno alla Luiss affidato proprio al professore. L'ammontare della cifra erogata è chiaramente coperto da riservatezza ed Eni, che non commenta l'indiscrezione, precisa solo che i fondi non sono mai stati versati direttamente all'osservatorio di Orsini, bensì alla Luiss, che li ha poi affidati al docente. Una prassi che, tuttavia, ora sarebbe destinata a interrompersi.

I motivi della vociferata revoca non sono noti, ma qualora il taglio ai fondi diventasse effettivo si faticherebbe a escludere un possibile collegamento con le recenti e divisive posizioni assunte da Orsini in pubblico. Del resto, proprio per le sue analisi sulla guerra in Ucraina, il docente era finito nella bufera in tempi non sospetti: a cominciare dal polverone sollevatosi per un contratto con la Rai poi sfumato proprio a seguito delle polemiche. E, prima ancora, era stata proprio la Luiss a prendere le distanze da alcune dichiarazioni del sociologo campano, il quale a Piazzapulita aveva dovuto precisare di esprimersi "a titolo personale", senza rappresentare nessuno.

Ora, le voci su una possibile decisione drastica dell'Eni, che da tempo partecipa al progetto "Geopolitica dell'Energia" dell'Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss.

L'iniziativa accademica - si legge sul sito dell'ateneo - si occupa(va) di "analisi dei fenomeni di natura sociale, politica e culturale che caratterizzano i Paesi dell’area Mediterranea e del Medio Oriente e del loro impatto sul business dell’energia". Il prof, intanto, non ha rilasciato dichiarazioni al riguardo.

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