Tangenti dopo l'alluvione, in manette sindaco nel Beneventano

L'inchiesta riguarda il Comune di Cusano Mutri, colpito dall'alluvione del 2015

Tangenti dopo l'alluvione, in manette sindaco nel Beneventano

All'alba di questa mattina, i carabinieri del comando provinciale di Benevento hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare di arresti domiciliari, emessa dal gip sannita, nei confronti di Giuseppe Maturo, sindaco di Cusano Mutri. Insieme al primo cittadino è finito ai domiciliari anche un geometra del centro di 4mila abitanti in provincia di Benevento. Le accuse nei confronti di Giuseppe Maturo sono pesantissime: l'uomo avrebbe preso tangenti per i lavori di ricostruzione nel post alluvione che colpì il Sannio nel 2015.

L’indagine condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Benevento, iniziata nel mese di aprile del 2017, parte da una denuncia con cui un imprenditore edile del centro titernino accusava il primo cittadino, in concorso con un tecnico esterno all’amministrazione comunale, in merito all’affidamento dei lavori pubblici disposti da quell’amministrazione a seguito dell'alluvione che aveva interessato la provincia sannita.

Il sindaco aveva preteso il versamento di una tangente pari al 50% dell’importo di uno dei lavori appaltati. Le opere finite al centro delle indagini, riguardavano la sistemazione della fognatura lungo il torrente Titerno, per un importo di euro 22.000,00 e la sistemazione dell’alveo dello stesso torrente, nella località Limata, per l’importo di 13.000,00 euro. Stando a quanto afferma il gip, il sindaco, abusando della sua posizione, attraverso pressioni e minacce di non far lavorare l’impresa del denunciante per conto del comune e rivolgendogli la frase “Come ti metti dopo?”, costringeva l’imprenditore a versare la somma di 2.000,00 euro - quale quota parte di 6.500,00 previsti - nelle mani del geometra. Quest'ultimo operava in stretta sinergia con il sindaco. In pratica, esercitava il ruolo di intermediario per la consegna del danaro da parte dell’imprenditore.

Il sindaco è accusato di aver costretto l'imprenditore esecutore anche del lavoro pubblico di consolidamento della scuola elementare di Civitella Licinia - frazione del Comune di Cusano Mutri – ad affidare i lavori relativi all’impianto elettrico ad altro soggetto, pur risultando l’affidamento a quest’ultimo più oneroso rispetto a quello che sarebbe stato eseguito da impresa di fiducia dell’imprenditore

concusso.

In sostanza, con l'operazione avvenuta nella mattinata di oggi, gli inquirenti sono riusciti a portare alla luce una realtà criminale indiscutibile che, di fatto, comprometteva con forza la libertà imprenditoriale.

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