Era costato due milioni di euro, costruito in fretta e furia per permettere ai grandi della Terra di arrivare con comodità al G7 di Taormina. Eppure a pochi mesi dal vertice l'eliporto realizzato nella perla della Sicilia deve già essere smantellato perché abusivo.
A scriverlo è la Soprintendenza di Messina, competente per il territorio di Taormina: "Entro sessanta giorni l'opera deve essere smantellata e il territorio riportato alla situazione originaria", scrivono dgli uffici dei Beni Culturali. L'eliporto nel mirino è uno dei due costruiti in primavera: uno su terreno privato, già smantellato pochi giorni dopo il vertice, e uno su terreno pubblico, che invece è sopravvissuto.
Ed è proprio il sindaco della città, Eligio Giardina, che si oppone strenuamente alla demolizione: si tratta, sostiene, di un'infrastruttura strategica "che serve a tutta la città anche dal punto di vista sanitario". Dalla Soprintendenza, però, non sembrano disposti a fare sconti: la pista di atterraggio per elicotteri sarebbe troppo vicina al centro storico di una delle città più belle d'Italia come Taormina.
E questa contiguità ha già scatenato le proteste di cittadini e operatori del turismo: sono stati proprio loro a mettere in moto la segnalazione che ha portato all'ordine di smantellare l'eliporto.Ora resta da vedere se l'amministrazione comunale riuscirà ad opporsi in qualche modo al diktat del Mibac.
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