Taranto, condannato a vent'anni l'uomo che lanciò la figlia dal balcone

Dopo si scagliò contro il figlio accoltellandolo alla gola. Oggi la bambina e il ragazzino stanno bene. L'uomo, non nuovo ad eccessi di ira, compì l'insano gesto dopo aver perso la patria potestà

Taranto, condannato a vent'anni l'uomo che lanciò la figlia dal balcone

È stato condannato a vent'anni di detenzione l'uomo di 50 anni che il 7 ottobre del 2018, sotto i fumi dell'alcol, accoltellò alla gola il figlio di 14 anni e lanciò dal balcone la figlia di 6. La tragedia accadde a Taranto, in uno stabile delle case popolari nel quartiere Paolo VI. Le accuse sono tentato omicidio aggravato, maltrattamenti, lesioni gravissime e resistenza a pubblico ufficiale.

Era una domenica e l'uomo, dopo aver litigato violentemente al telefono con la sua ex moglie, si vendicò sui figli. Prima afferrò la figlia e la lanciò dal terzo piano del palazzo di viale XXV Aprile, per poi scagliarsi sul figlio più grande che riportò ferite guaribili in quindici giorni. L'uomo, arrestato poco dopo dai carabinieri di Taranto, diede in escandescenze dopo aver perso la patria potestà.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la lite telefonica avvenne mentre l'uomo era a casa della nonna paterna dei bambini. Il 50enne non era nuovo agli eccessi di ira ed era già stato condannato in passato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.

La bambina, dopo l'insano gesto del padre, arrivò

all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto in fin di vita con un trauma cranico commotivo, un trauma facciale e gravi lesioni al torace e all’addome. Oggi la bambina, dopo essere uscita dal coma, è considerata fuori pericolo.

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