È ancora poco chiara la situazione sui dipendenti di Arcelor Mittal e delle aziende dell'appalto che devono ancora ricevere i pagamenti dal leader siderurgico franco-indiano.
Davanti allo stabilimento di Taranto continua il presidio degli autotrasportatori dell'indotto. Lo sciopero è iniziato ieri mattina per rivendicare il pagamento delle fatture che sono ancora in sospeso.
Sono centocinquanta le aziende dell'indotto dell'ex Ilva. Seimila sono i dipendenti e i pagamenti pregressi arrivano a 50 milioni di euro.
Intanto, questa mattina, il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, si è incontrato con i sindacati di categoria. Fuori alla sede dell'associazione degli industriali un sit-in dei lavoratori dell'appalto e non. Molte aziende dell'indotto hanno avviato le procedure di cassa integrazione e ritirato gli operai dai cantieri. La mancanza dei pagamenti da parte di Mittal comporta la sospensione dell'erogazione degli stipendi. Insomma, una situazione al collasso.
"Con Arcelor Mittal avremmo dovuto avere un incontro già tempo addietro. Ci incontreremo con il prefetto per chiedere un incontro urgente con Arcelor" ha dichiarato a IlGiornale.it Antonio Marinaro dopo l'incontro con i sindacati.
"La nostra posizione oggi è quella di tutela del territorio, dell'indotto e delle aziende" ha continuato Marinaro che, evidentemente, intende perseguire la stessa strada dei sindacati.
"Oggi a Confindustria abbiamo rivendicato quelle che sono le problematiche che interessano tutto l'indotto. Abbiamo chiesto la sospensiva della cassa integrazione e la verifica delle retribuzioni delle aziende che non hanno ancora ottemperato i pagamenti" ha dichiarato Biagio Prisciano segretario generale della Fim Cisl Taranto-Brindisi.
"Ci sono degli impegni che abbiamo preso per verificare con la committente che tempi ci sono per i pagamenti. Chi ha lavorato deve essere pagato" ha dichiarato Antonio Talò segretario generale della Uilm. "Confindustria si è impegnata a recedere dall'iniziativa di apertura di cassa integrazione dei loro associati che riteniamo immotivata" ha concluso Talò.
Alle ore 13 poi, dopo l'incontro con i sindacati, i rappresentanti di Confindustria si sono incontrati con il prefetto di Taranto, Antonia Bellomo, in merito al mancato pagamento, da parte di Arcelor Mittal, delle fatture scadute dell'indotto-appalto siderurgico. Al prefetto "è stata dettagliata la situazione delle imprese, è stato ribadito come i mancati pagamenti le stiano mettendo in grave difficoltà.
Il prefetto - spiegano le fonti vicine a Marinaro - ci ha detto che in questo momento bisogna sforzarsi di tenere tutto insieme e che la questione indotto-appalto non può essere scissa dall'insieme della vicenda Arcelor Mittal".Ora si aspetta giovedì prossimo per un nuovo incontro tra Confindustria e sindacati affinché si perseguino gli stessi obiettivi: i pagamenti pregressi e la tutela dei lavoratori.
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