Il suo tasso alcolico è alle stelle. Ma il romeno viene prosciolto

Il Tribunale di Milano ha prosciolto per "tenuità del fatto" il responsabile di un incidente sull'A4, che si era messo al volante in stato di ebbrezza

Il suo tasso alcolico è alle stelle. Ma il romeno viene prosciolto

Si mise al volante in stato di ebbrezza, con un tasso alcolico alle stelle, e provocò un incidente sull'autostrada A4. Ora, però, è stato incredibilmente assolto dal Tribunale di Milano: il romeno protagonista della vicenda è stato infatti prosciolto per "tenuità del fatto".

Una sentenza choc che ha colpito negativamente e non poco la Polizia Stradale e la stessa Procura meneghina.

Il fatto risale all'aprile del 2018, quando alle 22:40 di sera la vettura si schiantò sulla carreggiata nei pressi di Novate Milanese. Sull'automobile, oltre al conducente, un passeggero: entrambi uscirono vivi per miracolo dall'incidente. La macchina, una Volkswagen, andò completamente distrutta e i due vennero trasportato in codice rosso all'ospedale di Niguarda.

Qui furono condotti tutti gli accertamenti e i test e risultò che il 29enne alla guida aveva in circolo 1,97 grammi di alcol per litro di sangue. Scattò immediato tare il procedimento penale (articolo 186 del Codice della strada) previsto dalla legislazione italiana quando si superano gli 0,8 g/l. La Polstrada, peraltro, accertò che non vi fu alcun tentativo di frenata, vista la mancanza sull'asfalto dei segni di pneumatici.

Dunque, il clamoroso epilogo riportato dal dorso milanese del Corriere della Sera: il processo per guida in stato di ebbrezza con aggravanti va nelle mani del giudice monocratico, che però emette una cosiddetta sentenza predibattimentale. Nelle motivazioni, si legge che "la circostanza che il livello di tasso alcolemico rinvenuto nel sangue non sia di molto superiore al limite relativo alla soglia di rilevanza, consente di qualificare il fatto in termini di tenuità". E ancora: "L'imputato perdeva il controllo del mezzo senza cagionare ad altri danno".

Ma non è tutto, visto che la toga critica l'operato degli agenti, definendo "poco comprensibile la decisione della polizia giudiziaria di sottoporre ad accertamento con etilometro un soggetto trasportando fino alla vettura lo strumentario per procedere al controllo se questi non era nell'auto o nelle immediate vicinanza di tale mezzo, come risulta peraltro della annotazione agli atti".

La Polizia Stradale di Bergamo ha commentato la sentenza del Tribunale di Milano, esprimendo quantomeno perplessità: "Rimane di difficile comprensione l'eccezione di non ritenere adeguatamente provato

l'incidente e si domanda perché venga considerato di lieve entità il valore di 1,97 g/l, accertato clinicamente con procedura medico-legale, considerato che tale valore supera di quasi 4 volte il limite massimo previsto".

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