Dopo una relazione di sette anni, una coppia di Teramo ha deciso di lasciarsi definitivamente. Vani i tentativi del ragazzo di tornare in rapporti pacifici con lei, che ha sempre rifiutato perché stanca delle continue sceneggiate di gelosia e di recriminazioni. Giusy Montecchia vive con gli zii a Tortoreto, proprio dove Fabiano Cistola l'ha aspettata per accoltellarla per almeno cinque volte al ventre e al torace con un coltello da cucina con una lama da 22 centimetri. Ora il 34enne è nel carcere di Teramo, accusato di tentato omicidio e violenza privata; la ragazza - in gravissime condizioni - è stata trasferita urgentemente in ospedale dove è stata affidata ad una equipe di medici che l'ha operata ricorrendo a ben tre resezioni intestinali. Il colpo più profondo è stato individuato nella parte destra del torace; fortunatamente non è stato centrato il cuore: è stata comunque necessaria una resezione del parenchima polmonare videoassistita. Giusy è attualmente in rianimazione, in prognosi riservata.
Una storia di gelosia
Una storia d'amore colma di gelosia, alimentata dal fatto che Montecchia - lavorando presso un bar sulla Nazionale a Tortoreto - aveva rapporti con una numerosa clientela. La donna si era finalmente convinta di voltare pagina, interrompendo ogni legame con lui, ma non pensava di dover fare i conti con una situazione piuttosto di disagio: continue le chiamate da parte di Cistola, appostamenti per vederla e richieste di incontri. Giorni da dimenticare per Giusy, che addirittura una sera - uscita con due amici al pub Edelweiss ad Alba - è stata seguita dall'uomo nell'intento di un avvicinamento. Ennesimo battibecco, ennesimo rifiuto. Fabiano ha finto di togliere il disturbo, ma da lontano teneva d'occhio la comitiva. Al termine della serata la 39enne è tornata a casa degli zii, tempestata nuovamente dalle puntuali chiamate del ragazzo.
La testimonianza
Maria Giovanna Calabrese, titolare della parafarmacia sul lungomare sud di Tortoreto, ha raccontato la vicenda: "Non avevo notato l’uomo. Ho capito invece che qualcosa non andava quando, da dietro al bancone, mi sono accorta della lite in corso tra i due. Subito dopo lui ha iniziato a picchiarla con forza, era sopra di lei nell’auto. Allora ho fatto l’unica cosa che potevo e dovevo fare: sono uscita fuori, ho gridato per allertare il vicinato e i passanti presenti sulla pista pedonale e poi sono tornata nel mio negozio per chiamare le forze dell’ordine, dopo essermi chiusa dentro. Non avevo ancora visto il coltello né compreso la gravità del fatto, ma ho pensato che fosse comunque il caso di fare qualcosa. Troppe volte ci giriamo dall’altra parte davanti alla violenza". La dottoressa, stando a quanto si legge su Ilcentro.
it, ha poi concluso: "A quel punto ho visto la ragazza ferita fuori dall’auto e il sangue, sono tornata fuori, ho messo a disposizione garze e materiale e ho cominciato a tamponare le ferite, guidata dal 118 al telefono. Con me c’erano altri passanti accorsi ad aiutare la ragazza, che era cosciente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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