Terremoto de L'Aquila: scienziati contro la condanna della commissione Grandi rischi

Comunità scientifica indignata per la condanna della commissione Grandi rischi

Terremoto de L'Aquila: scienziati contro la condanna della commissione Grandi rischi

Il terremoto de L'Aquila torna a far discutere. Sotto i riflettori dell'opinione pubblica è finita ora la sentenza che ha condannato a sei anni di reclusione i sette membri della commissione Grandi rischi per omicidio colposo e lesioni plurime durante il sisma che ha distrutto il capoluogo abruzzese il 6 aprile 2009.

Una sentenza che ha indignato la comunità scientifica internazionale, a partire dagli scienziati della Union of Concerned Scientists, una influente Ong statunitense, secondo cui si tratta di una decisione "assurda e pericolosa" e che richiede un intervento di Napolitano. Dubbi anche dal Giappone: "Se fossi stato io lì avrei detto le stesse cose, perché non è possibile stabilire quando può verificarsi una forte scossa sismica", sosiene Shinichi Sakai, professore associato dell’Earthquake Research Institute di Tokyo.

Non la pensa così, invece, il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, che difende i colleghi: "Sentenza esemplare da un punto di vista della pena. Ora dovremo attendere gli altri gradi di giudizio per vedere se la valutazione espressa ieri dai giudici terrà anche in seguito". Restano da leggere, comunque, le motivazioni "per capire il ragionamento attraverso cui i giudici sono arrivati a questa conclusione", come spiega lo stesso Vietti.

Resta anche l'incredulità dei condannati. "Non capisco ancora di cosa sono accusato, di quale negligenza. Proprio io, che ho dedicato una vita alla ricerca sismica", ha detto l’ex presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) Enzo Boschi, "Io non ho mai rassicurato nessuno. Vi sfido a trovare un solo articolo di giornale, una sola trasmissione televisiva, una dichiarazione alla stampa in cui io l’abbia fatto. Nè a L’Aquila, nè altrove".

Si è dimessa intanto

l'attuale commissione Grandi Rischi, a partire dal presidente Luciano Maiani: "Non vedo le condizioni per lavorare serenamente". Dimissionari anche il presidente emerito, Giuseppe Zamberletti, e il Vicepresidente, Mauro Rosi.

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