Una scossa di terremoto è stata avvertita nella tarda mattinata di oggi, giovedì 16 aprile, nel Piacentino, a Milano e in Liguria. Il sisma, di magnitudo 4.2, è stato registrato in provincia di Piacenza alle 11.42 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La scossa è stata localizzata in montagna nei pressi del Passo del Mercatello, a una profondità di tre chilometri. I comuni più vicini all’epicentro del terremoto sono stati: Cerignale, Ottone e Ferriere.
La prima scossa di terremoto ieri sera
Anche nella serata di ieri, mercoledì 15 aprile era stata segnalata una scossa alle 22,02, di magnitudo 3.5 nel comune di Ferriere, in provincia di Piacenza tra la val di Nure e la Val d'Aveto, leggermente più debole rispetto a quella odierna. Anche in quel caso la scossa era stata avvertita nel levante genovese, tra Chiavari, Lavagna e l'immediato entroterra del Tigullio. Molte sono state infatti le segnalazioni giunte da diverse parti della Liguria.
Molte le segnalazioni dalla Liguria
L'epicentro risulta distante solo 10 chilometri dal comune di Gorreto e 12 da quello di Santo Stefano d'Aveto, nell'entroterra di levante. Secondo quanto indicato dal Centro sismologico europeo mediterraneo e dallo United States Geological Survey, una scossa di terremoto è stata avvertita anche vicino al capoluogo ligure. Sui social alcune persone hanno segnalato di aver sentito distintamente il sisma e di aver visto tegole cadere dai tetti di Genova. Altri hanno rivelato di aver sentito la scossa anche a Novi Ligure, ad Alessandria, a Sestri Levante, a Pisa e perfino nella Bergamasca.
Non ci sarebbero danni a persone o cose
Ancora non ci sono informazioni riguardanti danni a cose o persone. Nessuna segnalazione particolare è arrivata sinora alla protezione civile regionale, in contatto telefonico con i sindaci della zona per fare un primo punto della situazione. "Per ora non abbiamo avuto segnalazioni significative di danni. Sono in corso tutte le verifiche" ha reso noto Rita Nicolini, direttore della protezione civile dell'Emilia Romagna. La Nicolini ha inoltre spiegato che si è trattato di una scossa superficiale ma intensa.
Altre tre scosse. La prima alle 12.29, di magnitudo 2.0 a 9 km di profondità con epicentro a Corte Brugnatella. Poco dopo, alle 12.53 un altro sisma sempre nella zona, questa volta di magnitudo 2.6 a una profondità di 8 km. L'ultima, a 5 chilometri da Cerignale, è stata registrata alle 13.15 a una profondità di 8 km. Secondo quanto rilevato dall'ufficio Viabilità della Provincia di Piacenza, non sarebbero state segnalate situazioni di dissesto e disagio lungo la viabilità provinciale.
Le reazioni dei sindaci
Massimo Castelli, primo cittadino di Cerignale, ha raccontato, riferendosi alla prima scossa di questa mattina, di aver sentito "come un'esplosione, come una cannonata. Ma fortunatamente stiamo tutti bene". Il fatto poi che l'epicentro fosse così vicino alla superficie ha amplificato il tutto. Come ha fatto sapere il sindaco la popolazione si sarebbe tutta riversata in strada, in preda al panico. Situazione delicata anche per l’emergenza coronavirus in atto: molto complicato riuscire a far mantenere la distanza di sicurezza tra i residenti. Qualcuno si è anche messo a piangere in preda a una crisi isterica. “Il terremoto di oggi certo non aiuta, ci lascia in uno stato d'animo molto precario ma cerchiamo di affrontare tutto. Per fortuna non c'è nulla di irreparabile e da montanari siamo abituati alle avversità quindi andiamo avanti, mettiamo in sicurezza le persone e attendiamo indicazioni dai tecnici" ha spiegato il sindaco. Fortunatamente la scossa è durata pochi secondi, se fosse durata più a lungo avrebbe fatto sicuramente molti danni a persone ed edifici.
Paolo Scaglia, vicesindaco di Ferriere, a 7 chilometri dall’epicentro, ha detto di aver ricevuto molte telefonate da parte di cittadini terrorizzati dalla prima scossa.
Durante l’ultimo sisma Scagliola si trovava in Comune impegnato in una videoconferenza e, dopo aver sentito il boato, tutti sono usciti dall’edificio comunale. Lo scorso 21 marzo il sindaco di Ferriere, Giovanni Malchiodi, era morto a 61 anni per aver contratto il Covid-19.
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