"Ho delle informazioni importanti da segnalare. C’è un tunisino che vuole compiere degli attentati contro...Si tratta di un tunisino e di tre albanesi". Questo è l’incipit di una delle numerose telefonate anonime arrivate nelle ultime settimane a vari enti istituzionali italiani e stranieri, quali Ambasciate, Consolati, Uffici di Polizia territoriali e di frontiera. Autore dei falsi allarmi un uomo che si spacciava per albanese, poi identificato in A.F., tunisino di 60 anni, perquisito e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per calunnia aggravata e procurato allarme.
L’autore delle telefonate, che utilizzava una scheda telefonica intestata a un cittadino cinese, indicava anche i presunti obiettivi dell’attività terroristica collocati sia in territorio italiano che francese. Le indagini condotte dalla Digos della Questura di Roma e dal Servizio Centrale Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, coordinati dalla Procura della Repubblica, nella giornata di ieri hanno consentito di localizzare il telefonista in zona Centocelle, a Roma.
Le indagini hanno permesso di accertare che si trattava di allarmi falsi, benché molto circostanziati anche nell’indicazione dei presunti responsabili, alcuni dei quali, suoi connazionali, sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine. Nel corso dell’operazione
di polizia giudiziaria è stata sequestrata la scheda telefonica utilizzata per effettuare le telefonate allarmistiche ed altro materiale attualmente al vaglio degli inquirenti.
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