È il momento di fermare la variante Omicron anche con vaccini ad hoc aggiornati per quest'ultima mutazione del Covid-19. Per questo motivo, le due grandi aziende produttrici dei vaccini a Rna messaggero, Pfizer e Moderna, hanno annunciato l'avvio dei test clinici contro Omicron.
Cosa ha detto Moderna
La società farmaceutica e biotecnologica americana con sede nel Massachussets, ha dichiarato all'Ansa come sia "imminente la prima somministrazione nello studio del vaccino di Moderna specifico per Omicron". Qualche giorno fa, l'amministratore delegato Stephane Bancel, in un'intervista ai media degli Stati Uniti ha dichiarato che "l'azienda sta discutendo con i vari leader della sanità pubblica nel mondo la strategia migliore per un possibile booster nell'autunno 2022", sottolineando l'eventualità di un ulteriore booster fatto apposta per la nuova variante anche se "è troppo presto per saperlo". In pratica, due piccioni con una fava: sì alla quarta dose e, possibilmente, con un vaccino testato e approvato contro Omicron. Come abbiamo scritto recentemente sul Giornale.it, però, al momento non si sa nulla su quando e a chi andrà destinata la quarta dose del vaccino anti-Covid: gli esperti sostengono che gli over 65, i fragili e gli immunodepressi avranno bisogno di un ulteriore richiamo vaccinale ma è troppo presto per conoscerne le modalità.
Cosa ha detto Pfizer
Nella "corsa" ad Omicron, la multinazionale americana di prodotti farmaceutici e biotecnologici con sede a Manhattan, è già "avanti" visto che il vaccino contro la nuova variante dovrebbe essere pronto in primavera per essere somministrato alla popolazione. A breve, infatti, comincerà lo studio sugli adulti fino ai 55 anni per capire quale sarà la loro risposta immunitaria. Come speficato dalla casa farmaceutica, questi trials non hanno incluso persone al di sopra dei 55 anni perché l'obiettivo "è quello di esaminare la risposta immunitaria dei partecipanti e non già l'efficacia del vaccino". La sperimentazione prevedere tre gruppi distinti: nel primo, coloro i quali avranno già ricevuto due dosi di vaccino Pfizer "da 90 a 180 giorni prima e che riceveranno una o due inoculazioni del nuovo vaccino"; nel secondo gruppo ci saranno persone con la terza dose già fatta ai quali andrà somministrata sia una nuova dose del vaccino iniziale, sia una dose del vaccino progettato contro Omicron. Infine, nel terzo gruppo ci saranno persone senza alcuna vaccinazione alle quali saranno somministrate, nel tempo, tre dosi del vaccino contro Omicron.
"Pronti a nuove varianti"
"Riconosciamo l'importanza di essere pronti nel caso in cui la protezione del vaccino diminuisca nel tempo e di aiutare a fronteggiare Omicron ed eventuali altre varianti future", ha affermato il responsabile dei vaccini Pfizer, Kathrin Jansen, come riportato dal Messaggero. L'attuale protezione vaccinale, come sappiamo, cala rapidamente con il passare dei mesi soprattutto nei confronti della nuova variante, da qui la necessità di un nuovo siero che duri più a lungo nel tempo.
"Lo studio attuale prende il via nel quadro del nostro approccio scientifico per elaborare dei vaccini contro le nuove varianti che raggiunga un livello di protezione simile a quello contro le varianti precedenti, ma con una durata della protezione più lunga", conclude Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNtech.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.