La quarta dose del vaccino anti-Covid che Israele ha iniziato a somministrare ormai da qualche settimana garantirebbe una difesa soltanto parziale e limitata contro la variante Omicron.
Cosa dice lo studio
È questo il responso dello studio clinico, che riguarda cioè in maniera diretta cittadini e pazienti, in corso allo Sheba Hospital di Tel Aviv. La notizia è stata appena riportata dai media israeliani e dalle agenzie internazionali. Come aveva scritto la redazione del Giornale.it, lo Sheba Hospital già a dicembre aveva iniziato con la somministrazone della quarta dose a oltre 270 operatori sanitari, 154 dei quali con il vaccino a Rna messaggero di Pfizer e altri 120 hanno ricevuto con il vaccino Moderna. Come riportato da Agi, tutti gli operatori erano già stati vaccinati tre volte con Pfizer. Lo studio clinico ha rilevato che in entrambi i gruppi si è registrato un aumento degli anticorpi "leggermente superiori" rispetto alla terza dose, ma l'aumento non è stato tale da impedire la diffusione e il contagio con la variante Omicron.
"Difesa solo parziale"
Il direttore dell'Unità malattie infettive che ha guidato la ricerca, il prof. Gili Regev-Yochay, ha dichiarato che l'aumento dei livelli di anticorpi provocato da Pfizer e Moderna è risultato soltanto di poco superiore a quello osservato dopo la terza dose di richiamo del vaccino. "Tuttavia, come abbiamo visto all'interno dei nostri studi sierologici in corso tra il personale di Sheba e il numero crescente di personale che viene infettato da Omicron, nonostante l'aumento dei livelli di anticorpi la quarta dose di vaccino offre solo una difesa parziale contro il virus".
Da marzo il vaccino "aggiornato" per Omicron
Non direttamente collegato con quanto accade in Israele ma direttamente collegato alla variante Omicron che sfugge, in parte, al richiamo vaccinale, come abbiamo scritto sul Giornale.it l'azienda Pfizer sta già provvedendo ad aggiornare il proprio vaccino con una nuova formula in grado di bloccare del tutto la nuova variante. L'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, ha dichiarato che il nuovo vaccino contro Omicron "sarà pronto a marzo. La speranza - ha spiegato pochi giorni fa - è raggiungere qualcosa che ci garantisca una migliore protezione, in particolare contro il contagio, perché la protezione dal ricovero e dai sintomi gravi è già ragionevole, in questo momento, con gli attuali vaccini, fintanto che si fa la terza dose".
In attesa di capire se sarà necessario per tutti avere anche una quarta dose, l'ad di Pfizer ha spiegato che la nuova versione del vaccino prenderà di mira anche le altre varianti in circolazione, ma non ha
specificato se ci sarà bisogno del siero o come sarà usato. "Pfizer - ha detto Bourla - preparerà alcune dosi del vaccino contro Omicron perchè ci sono governi che lo vogliono pronto il prima possibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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