Torino - "La Comunità islamica esprime profondo dolore e sconcerto per i fatti che hanno sconvolto la Francia: la nostra condanna verso le stragi compiute a Parigi la sera del 13 novembre 2015 è ferma e netta, e la violenza scatenata contro inermi civili ci induce a valutare tali atti terroristici come un vero e proprio crimine contro l'umanità".
E' quanto si legge su www.islamtorino.it, il sito web dei fedeli musulmani che abitano nel capoluogo piementose. In Italia si tratta della prima vera presa di posizione, a firma di immigrati arabi, esplicitamente contraria agli atti di massacro e fanatismo avvenuti oltralpe nella notte fra il 13 e il 14 novembre. I devoti ad Allah, infatti, hanno marciato insieme ai cittadini torinesi in Piazza Castello nel ricordo delle vittime.
Un gesto molto apprezzato da chi attendeva finalmente una denuncia forte e chiara da parte dei seguaci di Maometto ma che non si riconoscono nella violenza dell'Isis. Un'iniziativa che in Piemonte, dove la presenza di migranti magrebini costituisce la seconda comunità straniera ma che al contempo fa della regione sabauda quella maggiormente esposta al rischio attentati, ha un peso specifico significativo. Basti pensare alla mini-moschea aperta il 27 ottobre scorso presso l'Aeroporto di Torino-Caselle, il primo luogo di culto per musulmani istituito all'interno di uno scalo italiano.
"Un gran numero di cittadini musulmani passa dal nostro aeroporto ed è giusto offrire questa possibilità, come viene fatto in tutti i grandi aeroporti internazionali", ha dichiarato Piero Fassino. Nello stesso giorno in cui è sorto il centro di preghiera islamica, il sindaco di Torino e l'amministratore delegato della Sagat Roberto Barbieri hanno inaugurato anche il collegamento diretto con Casablanca attraverso la compagnia di bandiera Royal Air Maroc. “Per noi è un ulteriore segnale di attenzione e di integrazione offerti dalla nostra città - ha spiegato Barbieri - il nuovo volo permetterà di rafforzare ulteriormente le nostre relazioni con un Paese strategico".
Eppure questa saletta di culto, munita di copie del Corano, tappeti mediorientali, un quadro della Mecca e un orologio indicante gli orari sacri, e collocata a pochi metri
dalla cappella cristiano-cattolica, non convince del tutto i passeggeri italiani. A sinistra la vedono come una dimostrazione di tolleranza etnica. Ma in tanti hanno ancora lo sguardo fisso sul teatro di guerra parigino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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