Torino, i primi effetti del decreto Salvini: espulsi due parcheggiatori abusivi

Le zone di sosta vicino gli ospedali risultano essere le più soggette a tale fenomeno: la polizia municipale ha applicato il decreto sicurezza di Salvini

Torino, i primi effetti del decreto Salvini: espulsi due parcheggiatori abusivi

Primi risultati del decreto sicurezza firmato da Salvini: a Torino infatti sono partiti i blitz contro i parcheggiatori abusivi, che trovano terreno fertile soprattutto nei pressi degli ospedali, dove ci si reca di fretta e perciò si è facile pasto dei posteggiatori che chiedono un compenso economico (anche se minimo) in cambio di un posto dove parcheggiare la propria vettura.

I primi interventi

Da inizio anno si contano due espulsioni di abusivi e cinque denunce per altrettanti recidivi: uno originario del Marocco; l'altro è egiziano. Attualmente si trovano entrambi nel centro di corso Brunelleschi, in attesa delle pratiche di rimpatrio. Grazie alla nuova legge su sicurezza e immigrazione è prevista un'ammenda dai 2 ai 7 mila euro e condanne da 6 mesi fino a un anno di reclusione. È risultato (e risulterà ancora) fondamentale il lavoro svolto dalla polizia di Torino, che attraverso metodologie di mappatura e monitoraggio contrasteranno tale fenomeno.

Emiliano Bezzon, comandante della polizia municipale, ha così commentato i primi effetti: "I nostri servizi non sono tanto finalizzati al pagamento delle sanzioni o alle pene detentive. Piuttosto, in presenza di un quadro di precedenti penali, è possibile avviare un percorso di allontanamento dal territorio nazionale, come è successo in questi primi due casi". Gli italiani occupano la prima posizione per quanto riguarda le multe ricevute; seguono poi romeni e nordafricani.

Tuttavia praticamente nessuno di loro finisce con il pagare le ammende: "Sono quasi tutti senza fissa dimora, ma non si tratta propriamente di homeless che dormono in stazione o sotto i portici. Sono persone che rifiutano di comunicare la dimora proprio per non essere aggredibili dal punto di vista delle sanzioni", conclude Bezzon.

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