Torino, maestra tappò con nastro adesivo la bocca degli alunni: a processo

Fece polemica il metodo utilizzato dalla docente per tenere in silenzio gli alunni più loquaci della sua classe. Alcuni genitori la difendono, ritenendo il tutto un semplice gioco, ma altri hanno dato avvio ad una forte protesta e sono riusciti a portare la donna in tribunale

Torino, maestra tappò con nastro adesivo la bocca degli alunni: a processo

È finito in tribunale il caso della maestra di Torino che utilizzò del nastro adesivo per tappare la bocca a degli alunni giudicati da lei troppo loquaci e rumorosi.

L’episodio risale al 2015, quando la docente era di ruolo nella scuola elementare “Villa Genero” di Borgo Po, quartiere torinese nei pressi del centro cittadino.

A denunciare la donna furono i genitori dei piccoli maltrattati, che avevano sentito i loro figli lamentarsi delle punizioni. Per giorni, infatti, i bambini avrebbero dovuto sopportare il discutibile trattamento. Un metodo utilizzato dalla maestra per tenerli buoni. E se a detta di alcuni potrebbe essersi trattato di una semplice burla, considerato che nessuno degli allievi si sarebbe fatto male visto che era stato utilizzato del semplice scotch di carta, molti genitori inscenarono invece una vera e propria protesta.

I papà e le mamme dei bimbi convolti si rivolsero immediatamente alla dirigente scolastica, ed in breve la docente fu allontanata. Quest’oggi, infatti, la 65enne presta servizio in un altro istituto.

Nonostante alcuni dei genitori si siano da subito schierati in sua difesa, nella giornata di ieri è stata aperta un’udienza presso il tribunale di Torino.

Il pubblico ministero Francesco Pelosi, dalla parte dei parenti dei piccoli, ha accusato la donna di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina. Imputazioni a causa delle quali l’insegnate è stata inoltre segnalata al ministero dell’Istruzione, affinché si prendessero nei suoi confronti dei seri provvedimenti disciplinari. Misure che non sono state tuttavia attuate in quanto “nel comportamento dell’insegnante non si rilevano finalità punitive, come riporta “TorinoToday”.

Sembra, infatti, che non sia stata la docente ad apporre fisicamente il nastro adesivo sulla bocca degli allievi, ma che questi lo abbiano fatto da soli. seguendo una sua indicazione.

Adesso sarà il giudice Melania Eugenia Cafiero a valutare quanto sostenuto da entrambe le parti, ed a stabilire in quale delle due risieda la ragione.

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