Torino, Tonelli difende l’agente indagato: “Fatto sconcertante”

Non si arrestano le polemiche sorte dopo la notizia del poliziotto indagato in seguito al decesso di uno dei due ladri seriali che stava inseguendo. Il deputato della Lega e segretario Sap Gianni Tonelli non ha dubbi: “Così si inibisce l’operato delle forze dell’ordine”

Torino, Tonelli difende l’agente indagato: “Fatto sconcertante”

La notizia del poliziotto di Torino, indagato dopo la morte di uno dei criminali che stava inseguendo in auto, ha scatenato una vera e propria polemica.

La domanda che è sorta spontanea a molti è come sia possibile aprire un’inchiesta su un rappresentante delle forze dell’ordine che si è semplicemente limitato a svolgere il proprio dovere. Il 33enne Nunzio Giuliano, ladro seriale di orologi di lusso, stava fuggendo a bordo del suo scooter ad una velocità di 120 km all’ora, quando è passato dritto ad un incrocio andando a schiantarsi contro una Ford Focus. In seguito al suo decesso avvenuto lo scorso 30 dicembre al Cto di Torino, la procura ha deciso di inquisire il poliziotto che lo stava tallonando come atto dovuto a garanzia dello stesso agente. Quest’ultimo, adesso, deve dimostrare di non avere fatto nulla, durante l’inseguimento, che possa aver provocato il tragico incidente.

È Gianni Tonelli, deputato della Lega e segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), ad intervenire sulla questione, dicendosi amareggiato. “È davvero sconcertante apprendere che un poliziotto sia indagato, dopo l’inseguimento di due malviventi dediti al furto di orologi di lusso che, per evitare di essere arrestati, sono andati a schiantarsi e uno di loro è morto”. Questa la sua dichiarazione, come riportato da “Imola Oggi”. “Sono notizie che lasciano l’amaro in bocca. Anche perché il sottoscritto, prima come Sindacato sutonomo di polizia, ora come Lega nel contratto di Governo, ha sempre portato avanti la battaglia delle telecamere sulle divise, auto di servizio e celle di sicurezza, quale strumento di trasparenza e verità per chi dovesse valutare l’operato delle forze dell’ordine”. La paura più che comprensibile di Tonelli è che gli agenti possano un giorno trovarsi del tutto inibiti a svolgere la loro ordinaria funzione. “Tutto ciò sconcerta” continua infatti l’onorevole leghista, “perché questi episodi inibiscono totalmente lo spirto di iniziativa nelle forze dell’ordine, che è un elemento determinante per l’efficacia del sistema e della loro azione. Se un operatore di polizia deve temere queste ripercussioni, prima di agire, significa che vogliamo una polizia senza spirito di iniziativa e intraprendenza.

Un fallimento dell’apparato a danno della comunità”. L’intervento si chiude con una domanda ironica quanto mai azzeccata: “Se Lupin III nel fuggire finisce fuori strada, la colpa è dell’ispettore Zenigata?”.

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